IL 12 OTTOBRE LA MARCIA DEI VENTIMILA, CORTEO DAL COLOSSEO
di Luigi Berliri
I professionisti tornano in piazza contro la legge Bersani su quelle che vengono definite "pseudo liberalizzazioni" e contro la Finanziaria. L'appuntamento per il corteo è per giovedì 12 ottobre alle 10,30 a Piazza del Colosseo, a Roma. Secondo i rappresentanti delle libere professioni "dopo l'attacco agli ordini professionali avviato la scorsa estate con il decreto Visco-Bersani, il governo continua a prendere di mira il mondo delle professioni introducendo nella Finanziaria misure punitive. "L'aumento dal 12,50 al 20% delle imposte sulle rendite finanziarie delle casse previdenziali dei professionisti – ha detto Maurizio De Tilla, Presidente dell'Adepp (Associazione degli Enti Previdenziali Privati) - dimostra come il governo voglia proseguire nell'attacco all'autonomia e alla libertà delle professioni, disattendendo le richieste del mondo professionale e arrecando un grave danno ai diritti di tutti i cittadini". Nel frattempo, il CUP chiede l'espressa esclusione degli Ordini Professionali dalle norme contenute negli artt. 42 e 47 della legge finanziaria 2007, in quanto in contrasto con la costituzione e con il regime di autonomia riconosciuto, per legge, agli Ordini Professionali e alle casse previdenziali private. La F.N.O.M.C. e O. interviene, con una nota del 6 ottobre 2006, contenente le osservazioni di maggiore rilievo rispetto al progetto di riordino delle professioni intellettuali e degli Ordini professionali. Nel frattempo, all'ordine del giorno dell'11 ottobre 2006 della seduta plenaria del Parlamento Europeo è iscritta la discussione sulla Relazione Jan Christian Ehler (A6-0272/2006) intitolata "Seguito della relazione sulla concorrenza nel settore delle libere professioni". La proposta di risoluzione, che interessa da vicino anche i professionisti italiani, e che si pone all'avanguardia del settore ammettendo l'importanza del ruolo degli ordini e delle Associazioni professionali, così recita: plaude al dialogo fra la Commissione, gli Stati membri e le associazioni di categoria dei prestatori di servizi professionali, finalizzato ad eliminare gli ostacoli alla concorrenza che non sono giustificati o che nuocciano all'interesse generale e le regole che sono contrarie agli interessi dei consumatori e in ultima istanza degli stessi prestatori; invita tutti i partecipanti al processo di riforma a proseguire in modo costruttivo; ritiene che il tradizionale diritto di emanare regolamentazioni legate a specificità tradizionali, geografiche e demografiche debba essere limitato e da ultimo soppresso; sottolinea a tale riguardo che le regole non devono comportare discriminazioni fondate sul genere, l'etnicità o la nazionalità e devono limitare il meno possibile la concorrenza per favorire la realizzazione degli obiettivi di Lisbona; Incoraggia gli Stati membri a valutare in modo costruttivo le esperienze concrete di altri Stati membri nel processo di riforma dei servizi professionali, per trarne il massimo profitto possibile per i propri sforzi di riforma; Invita la Commissione a garantire il rispetto effettivo, nel settore delle libere professioni, delle norme del trattato in materia di tutela della concorrenza e di mercato interno; Ritiene che l'autoregolamentazione o la regolamentazione efficiente e trasparente dei prestatori di servizi professionali, in grado di valutare in anticipo le conseguenze degli interventi, di controllarne l'impatto e, se necessario, di modularle, sia un mezzo idoneo a soddisfare le esigenze della strategia di Lisbona; ritiene che gli Stati membri debbano avere la responsabilità di controllare la portata dell'autoregolamentazione nazionale per impedire che essa danneggi gli interessi dei consumatori o il perseguimento dell'interesse generale; Invita gli Stati membri a garantire accesso e mobilità nell'ambito dei servizi professionali e ad agevolare il passaggio dalla formazione universitaria e post-universitaria alle professioni; Considera che, per il rafforzamento delle imprese di medie e piccole dimensioni e per una maggiore capacità d'innovazione e competitività dei servizi professionali, sia necessario eliminare le restrizioni alle possibilità di collaborazione e favorire l'avviamento dei prestatori di servizi interprofessionali; Ritiene importante rafforzare gli standard etici e la protezione dei consumatori nell'ambito dei servizi professionali; sostiene l'adozione di codici di condotta da parte dei prestatori di servizi professionali, da elaborare con la partecipazione di tutti i soggetti interessati; Sottolinea l'idea che si può rinunciare in larga misura alle regolamentazioni speciali nel campo della pubblicità e che in futuro esse andranno limitate a casi eccezionali debitamente giustificati; pone inoltre in rilievo che la permanenza di regolamentazioni speciali nel campo della pubblicità deve essere limitata a casi eccezionali debitamente giustificati e che la riduzione della regolamentazione deve puntare a consentire ai professionisti di informare gli utenti sui servizi da essi offerti, attraverso la pubblicità, e a fornire ai consumatori informazioni sulle loro qualifiche e specializzazioni professionali e sulla natura e il costo dei servizi offerti; Invita la Commissione a spiegare quali effetti in termini di nuovi posti di lavoro e di crescita aggiuntiva sia lecito attendersi da una riforma sistematica del settore che porti al rafforzamento della concorrenza; Sollecita la Commissione ad approfondire l'analisi delle differenze che sussistono, in termini di apertura al mercato, tra le diverse tipologie di categorie professionali in ciascuno Stato membro, nonché dell'impatto che ci si attende dalla completa eliminazione degli inutili ostacoli alla concorrenza, compresa una valutazione degli impatti attesi su settori professionali dotati di risorse limitate o circoscritti a determinate regioni; Incoraggia la Commissione ad ampliare la sua analisi della suddivisione della tutela regolamentare per categorie di consumatori, svolgendo indagini più accurate riguardo al settore delle piccole e medie imprese, e tenendo presente e analizzando meglio il fatto che la domanda di servizi professionali da parte del settore pubblico non è omogenea, bensì proviene da molteplici piccole unità che operano in modo indipendente le une dalle altre e con intensità diversa; Fa notare che la suddivisione della tutela normativa a seconda delle diverse categorie di consumatori trascura la circostanza che le regolamentazioni devono la loro legittimazione al fatto che nella prestazione di servizi professionali possono verificarsi "esternalità" e che taluni servizi professionali possono essere considerati "beni pubblici". Sarà in piazza anche l’Ordine dei Chimici che si è riservato, di attuare nuove iniziative a sostegno della dignità e della libertà professionale decidendo di aderire a ulteriori forme di protesta contro il Decreto Bersani, che, a parer loro, potrebbe creare un vuoto di applicazione con forti ripercussioni sulla programmazione e sullo svolgimento delle commesse sia delle opere pubbliche che di quelle private.