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Nuove professioni

di Emanuele Bonini
Anche traduttori e interpreti avranno il proprio ordine professionale: è infatti all’esame della commissione Cultura della Camera la proposta di legge sull’istituzione dell’ordine professionale dei traduttori e degli interpreti. Presentata a Montecitorio il 13 luglio 2006 dall’On. Angela Napoli (An), dopo essere stata ferma per oltre un anno, adesso la bozza è all’esame del comitato ristretto della medesima commissione, che si è riunito l’ultima volta per discutere del provvedimento lo scorso 8 novembre. Ora sarà il prossimo ufficio di presidenza a stabilire il prosieguo dei lavori. La proposta prevede l’istituzione di un albo professionale comprendente tre diversi elenchi, uno per i traduttori e due per gli interpreti, distinti in interpreti di conferenza e interpreti di trattativa, vale a dire tra traduttori simultanei e non simultanei. Venendo riconosciute le figure in questione figure professionali, l’iscrizione all’albo diventa dunque un requisito fondamentale per lo svolgimento della professione, la cui regolamentazione viene demandata la ministero della Giutistizia. E’ compito del dicastero di via Arenula disciplinare la professione attraverso una regolamentazione che stabilisca le modalità e i requisiti per l’accesso all’albo. “Oggi – spiega l’On. Napoli, promotrice dell’iniziativa legislativa – si rende indispensabile presentare una nuova proposta che scaturisce non solo dall’importanza e dalla conseguente necessità di regolamentare le due professioni dei traduttori e gli interpreti, ma anche perché tale esigenza è stata manifestata dalle stesse categorie di appartenenza”. La proposta di legge vuole “valorizzare adeguatamente e meglio definire le diverse competenze comprese nelle professioni di questo settore” e allo stesso tempo “garantire a questa categoria di professionisti altamente qualificati un’adeguata tutela sul piano giuridico, professionale ed economico”. Inoltre l’iniziativa legislativa mira ad assicurare “affidabilità e qualità delle attività di traduzione e di interpretariato a favore degli utenti”. Dopo il via libera del consiglio dei ministri al decreto legge sul recepimento della direttiva comunitaria sulle qualifiche, la guerra infinita tra ordini ed associazioni sembra dunque conoscere un nuovo ulteriore protagonista ed un nuovo ulteriore fronte di scontro, ma l’On. Napoli spegne sul nascere ogni possibile polemica. “L’istituzione dell’ordine professionale per i traduttori e gli interpreti è in perfetta armonia con la direttiva 2005/36/CEE del 7 settembre 2005 (direttiva Zappalà) sulle qualifiche professionali – afferma la promotrice del testo in esame in commissione – che consente agli Stati membri di delegare parte della gestione delle professioni ad organismi autonomi, come gli ordini e i collegi professionali. Peraltro – ricorda la deputata – questo principio è ribadito anche nel recente decreto ’La Loggia’ (dl n.30 del 2 febbraio 2006): ‘la legge statale definisce i requisiti tecnico-professionali e i titoli professionali necessari per l’esercizio delle attività professionali che richiedono una specifica preparazione a garanzia di interessi pubblici generali la cui tutela compete allo Stato’”.
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