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L’appuntamento ha avuto il fine di informare il ministro sullo stato dell’organizzazione della V Conferenza Nazionale dell’Avvocatura, che l’OUA nello scorso febbraio ha deliberato di dedicare alla celebrazione della II Conferenza nazionale sulla Giustizia. «Abbiamo rinnovato al ministro l’invito alla Conferenza – spiega la presidente Michelina Grillo – e confidiamo in una sua partecipazione personale, che vorremmo leggere come chiaro segnale di rinnovata attenzione nei confronti dell’avvocatura, dopo l’assenza registrata in occasione della seconda sessione del Congresso Nazionale, che gli avvocati hanno celebrato a Roma nell’ottobre 2006. Abbiamo sommariamente esposto il taglio della conferenza – ha aggiunto - e illustrato i temi che saranno affrontati nel corso dei lavori che si svolgeranno a Roma ad ottobre di quest’anno (11-13). L’obiettivo della nostra iniziativa è rilanciare, dopo anni di dibattiti asfittici e spesso strumentali, una seria riflessione a tutto campo sulla giustizia, proiettata nel futuro e aperta alla condivisione delle istanze di quella società civile, penalizzata dall’inefficienza del sistema, e troppo spesso esclusa dal confronto. Con l’organizzazione della Conferenza gli avvocati vogliono rilanciare un ampio dibattito culturale sulla giurisdizione e sui luoghi e metodi di composizione dei conflitti, con uno sguardo attento alle esperienze degli altri Paesi. L’avvocatura italiana, ancora una volta, vuole fornire il proprio contributo, anche di esperienza, alla soluzione dei problemi per assicurare una migliore tutela dei diritti dei cittadini ed evitare un ulteriore costo competitivo alle imprese». La presidente dell’Oua ha anche ribadito al ministro che la Conferenza rappresenterà un momento di dialogo e di analisi aperto, propedeutico all’iniziativa di taglio istituzionale che lo stesso Guardasigilli ha dichiarato di voler organizzare, ed alla quale l’avvocatura certo non farà mancare presenza e contributo. «I tre giorni di discussione che segneranno la Conferenza indetta dall’Oua, con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti (avvocati, magistrati, docenti universitari, parti sociali e partiti politici) si propone di inaugurare un vero e proprio “cantiere giustizia” finalizzato alla elaborazione a medio termine di un progetto di riassetto complessivo del sistema, sulla base di una rigorosa analisi dell’esistente e delle moderne esigenze espresse da una società complessa, che ha registrato negli ultimi anni una proliferazione di diritti, la cui tutela deve venire apprestata con mezzi moderni, nel rigoroso binario dettato dalla Carta Costituzionale. E’ un ambizioso ribaltamento di prospettiva, che richiederà il massimo impegno di tutti i soggetti coinvolti: la parola d’ordine è uscire dall’emergenza e dalle logiche dei troppi interventi tampone che essa ha determinato. Auspichiamo quindi che possa essere una stimolante e preziosa fucina di riflessioni e di proposte, anche per l’attività che il governo, e in primo luogo il ministro Mastella, vorrà porre in essere».
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