aa

notizie

stampa

Professioni mediche

Per il Ministro Livia Turco si devono riammettere i sindacati di medicina generale non firmatari della Convenzione nazionale alle trattative di rinnovo dell'accordo a livello regionale e aziendale L'invito agli assessori regionali alla Sanità è contenuto in una lettera, datata 18 marzo, che chiede - nel pieno rispetto dell'autonomia decisionale a livello regionale e aziendale - la riammissione del Sindacato autonomo dei medici italiani (Snami), unica sigla a non aver firmato l'ultimo accordo convenzionale. Nella missiva il ministro ricorda che l'esclusione dalle contrattazioni regionali e aziendali è previsto dallo stesso accordo con comprensibili ragioni, visto che non avrebbe ragion d'essere la partecipazione alle trattative di una sigla che non ha condiviso la firma del contratto. Ciononostante, Turco sottolinea che l'attuale vertice dello Snami, nel frattempo rinnovato, "si trova oggi a gestire le ricadute di decisioni la cui responsabilità non può essere ascritta alle sue scelte", e ricorda come anche le altre organizzazioni sindacali puntino oggi ad un maggiore coinvolgimento di tutti i sindacati nelle narrative convenzionali. Turco testimonia inoltre come lo Snami, "pur nella diversità dei punti di vista e delle posizioni via via espresse, ha mostrato sensibilità istituzionale e interesse autentico e costruttivo per il rilancio della medicina generale". Infine, Turco ricorda che "la medicina generale è protagonista, in questo momento, di una nuova stagione dalla quale possono derivare novità interessanti per la qualità ed efficacia dell'assistenza nei confronti dei cittadini, il cui consolidamento ha bisogno di poter contare su un clima il più possibile sereno e al riparo da conflittualità evitabili". "Siamo lusingati e soddisfatti per questo intervento del ministro - ha commentato Mauro Martini, presidente dello Snami - frutto anche della nostra attività dell'ultimo anno. Ritenevamo non corretta l'esclusione dalle trattative unicamente per la mancata firma nazionale. E' infatti cambiata la dirigenza del sindacato e anche la filosofia e l'operatività". In particolare, continua, "è diverso l'approccio istituzionale. Oggi vogliamo essere nella stanza di bottoni per poter collaborare e portare avanti la nostra filosofia, sicuramente diversa ma utile, nel confronto dialettico, ad organizzare meglio il Servizio sanitario nazionale". Fino ad oggi lo Snami, escluso da tutte le trattative regionali e aziendali in alcune realtà in cui è più rappresentativo, era stato comunque interpellato sotto diverse forme (uditore, consulente eccetera) e "nei casi in cui ha fatto ricorso al giudice del lavoro ha sempre ottenuto di essere riammesso alle trattative", conclude Martini.
ultim'ora

Hacked By attacker >>>


Roma – 26 marzo. Ore 9,30 Sala Conferenze Camera dei Deputati. Dibattito pubblico “La Riforma delle Professioni che vogliamo”. Organizzato da Assoprofessioni. >>>


Cronistoria dell’attacco alle professioni: da Amato a Bonino via Bersani. >>>