Santorelli
Santorelli
A proposito delle resistenze che il progetto di unificazione trova specie tra componenti dei dottori commercialisti, Santorelli ha ammesso che ''ci sono situazioni difficili da risolvere nell'ambito delle due categorie. 'Ci sono situazioni di scontento e di difficoltà - ha detto - il progetto riguarda però non solo gli attuali 100.000 commercialisti ragionieri e dottori commercialisti, ma tutto il Paese e riguarda soprattutto i nostri figli, i giovani che si avvicinano a questa attività professionale. Conto che tutte le difficoltà verranno superate - ha aggiunto - serve intelligenza, serve sagacia, serve fare appello alle ragioni di unire queste due categorie professionali nell'interesse del Paese e dei giovani professionisti. Noi ragionieri vantiamo una grande tradizione, siamo stati un ceto professionale che ha contribuito enormemente alla crescita e allo sviluppo del Paese unitamente alle altre professioni liberali. Il momento per noi è doppiamente storico - ha concluso - perché si inserisce in un processo di riforma di tutte le libere professioni, e un momento storico-politico di grande difficoltà per tutte le libere professioni”.