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l'opinione

No alla beffa di una riforma degli esami di abilitazione forense

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Lo chiede Valter Militi, presidente Aiga

“Oltre al danno la beffa”, così ha commentato il presidente dell’Aiga Valter Militi la notizia della volontà del premier Prodi, penultimo atto prima della sfiducia, di proseguire il lavoro avviato dal Ministro Mastella per riformare l’esame forense. “Questa legislatura si è aperta con il decreto di pseudo - liberalizzazioni Visco–Bersani, che si preoccupa della connotazione esclusivamente commerciale dell’attività forense ignorando totalmente parametri di qualità e controlli, e si chiuderà, verosimilmente, lasciando irrisolto il problema, oramai sociale, dell’accesso all’avvocatura”. “I numeri sono più eloquenti di ogni commento”, ha aggiunto il presidente Militi, “se solo si pensa che, annualmente, bussano alle porte degli albi oltre 40.000 aspiranti avvocati e che, alla conclusione delle prove d’esame, se ne iscrivono quasi 20.000. Certo, se questa maggioranza dovesse sopravvivere e se il prossimo Guardasigilli volesse dare ulteriore impulso alla riforma dell’esame di Stato per avvocato, non mancherebbero i correttivi da apportare agli interventi legislativi immaginati dal Ministero: innanzitutto sarebbe opportuno prevedere una prova preselettiva consistente nella risposta a domande multiple da correggere attraverso sistemi informatici; in secondo luogo, non avrebbe senso prevedere quattro sedi distrettuali per lo svolgimento delle prove scritte e tante sedi quante sono le Corti d’Appello per lo svolgimento delle prove orali; infine, sarebbe abnorme se lo Stato, così incline a spendere il pubblico denaro in modo dissennato, decidesse di fare economia risparmiando le modeste somme impiegate per lo svolgimento degli esami forensi, addossando questo costo sui consigli degli ordini e, di conseguenza, su ciascun avvocato, i cui redditi, però, sono sempre più bassi. Invece vanno salutate con favore - ha concluso Militi - tutte le misure tese a rendere più omogenea la prova d’esame e ad accertare l’effettiva preparazione dei candidati”.
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