SPECIALE MANIFESTAZIONE DI ROMA DEL 12 OTTOBRE: lettera Unione Sindacati Professionisti Pubblico-Privato Impiego
		
	
	Unione Sindacati Professionisti Pubblico-Privato Impiego
 
                                                     AL    C.U.P.  ROMA                                     
                                     
                                     AL     C.N.I   ROMA
                                                                       Prot. 350/U.S.P.P.I./SP		ROMA   09/10/2006	
                      
    
RIFORMA DELLE PROFESSIONI. VALUTAZIONI USPPI.
La legge di riforma delle professioni  a firma On. MANTINI ed altri non ci soddisfa.
In primis non  contiene in maniera esplicita il più importante e recente riferimento alla specificità dei professionisti  sancito dalla legge 30 del febbraio 2006 art.2 comma 3 e cioè :
1)Autonomia dei professionisti in qualunque forma esercitino la professione;
2)Obbligo per le amministrazioni e quindi anche per lo Stato di garantirne la tutela con provvedimenti legislativi ad hoc. ;
E’in pratica  il ruolo professionale.
Non vengono in alcun modo richiamate le leggi vigenti al riguardo , a tutto oggi inapplicate , dalla n°59/1997 art.11,lett.d),alla 165/2001 art.40comma 2,e art.42 comma 10.   
Non viene affrontato il nodo della rappresentanza sindacale delle categorie professionali che costituisce tra l’altro la causa principale della mancata applicazioni delle leggi su citate, in quanto nessuno chiede la loro applicazione. 
Conseguenza immediata per i professionisti , a meno degli Avvocati,dei Medici , dei Magistrati e dei Farmacisti, che sono categorie sindacalizzate con rappresentanza autonoma  , è l’impossibilità  di scioperare , e quindi di poter contrastare con  efficacia i provvedimenti delle Amministrazioni locali e dello Stato contrari agli interessi dei professionisti .
Altra conseguenza , dopo il famigerato decreto Bersani , è rappresentata dal recente disegno  di legge sulla semplificazione amministrativa  nelle pubbliche amministrazioni , a firma del collega  ingegnere e Ministro della Funzione Pubblica  On. Ing. NICOLAIS , con il quale è  stato  introdotto  l‘obbligo  per  il direttore dei  lavori  della  certificazione  dell’agibilità degli  edifici , cosa  mai   fatta dalle pubbliche amministrazioni , insieme a tanti altri adempimenti  , che contempla , come sovente  accade per gli  ingegneri , anche  risvolti  penali.
Il tutto , come sempre accade , senza   ascoltare le categorie interessate.
Il provvedimento su citato è  l’ultimo della  serie  iniziata  con  il  famoso   incentivo del  1,5% introdotto con la legge Merloni 109 del 1994 con il quale si pagavano le sole progettazioni effettuate all’interno delle amministrazioni.
Con Il predetto incentivo oggi si pagano anche le direzioni lavori , il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e in fase di esecuzione , il responsabile del procedimento , il collaudo amministrativo e quello statico.
E’ attività professionale sottratta ai liberi professionisti  e pagata con quattro soldi , configurandosi la quale cosa anche come arricchimento illecito e   concorrenza sleale da parte delle amministrazioni . 
Altro che minimi tariffari. 
In definitiva la legge Mantini ricalca le leggi di riforma presentate dai precedenti governi  , nulla innovando sulle problematiche delle professioni emerse  nel  corso degli ultimi dieci anni.
In primis rimane irrisolta l’annosa questione dell’esercizio delle professioni in rapporto di lavoro subordinato , con  il silenzio assoluto anche sulle  questioni minime e più marginali del pagamento della iscrizione agli ordini e delle  polizze assicurative da parte dei professionisti dipendenti.
Deve essere un obbligo a carico delle amministrazioni di appartenenza  , o si vuole che i professionisti dipendenti devono provvedervi in proprio attingendo dai lauti compensi notoriamente corrisposti dalle  amministrazioni di appartenenza.      
In definitiva la posizione dell’U.S.P.P.I. sulle leggi di riforma delle  professioni in gestazione e su quella Mantini in particolare può sintetizzarsi con le seguenti richieste :
1)	La rappresentanza sindacale dei professionisti deve essere affidata agli ordini professionali direttamente o indirettamente con la  tenuta di appositi elenchi e registri delle associazioni e delle organizzazioni di categoria ai fini della determinazione della rappresentatività delle stesse;
2)	Recepimento della legge 30 del febbraio 2006 ,art. 2 - comma 3, con  l’obbligo dell’ emanazione di provvedimenti normativi che sanciscano l’autonomia     del    professionista    con   la   definizione   di   un     ruolo 
           professionale   specifico   o   di   una   area   separata  secondo    quanto    
           previsto     dalla    Legge   Bassanini   n° 59  del  1997   art.11 ,  lett.d , o    
           dalla legge n° 165/2001 art.40 comma ,2 e art.42 comma 10.
    
3)	Le  leggi  di  riforma  delle  professioni  in  discussione  devono   esplicitare   e   regolamentare   gli   aspetti   e  le  problematiche    irrisolte  dell’esercizio  della  professione in rapporto di lavoro subordinato , dalla    rappresentanza    sindacale    alla     misura     della
       rappresentatività  ,  dal  ruolo  professionale  ai  costi dell’aggiornamento   
       professionale , dell’iscrizione   all’albo   e   della    polizza assicurativa . 
4)	La  tariffa  professionale a oltre 60 anni dalla sua formulazione necessita 
       di  una  profonda  revisione  non  contemplando   una  miriade  di  nuove 
       prestazioni , fornendo così alle amministrazioni l’alibi di non  considerarle    
       tali , sottraendole al mercato delle libere professioni.
5)	Gli   Ordini   professionali devono essere organizzati per macro categorie  
       con  sezioni  specifiche per i liberi professionisti , gli ingegneri dipendenti 
       e i docenti.
        Non   è  più concepibile una risposta unica e generalizzata alle esigenze         
       delle  diverse   categorie. 
       Gli  ingegneri dipendenti , e quanto innanzi detto lo conferma ,  chiedono  
       agli ordini e al C.N.I. pari dignità con tutte le altre componenti degli iscritti 
       e soprattutto che emerga , insieme alle problematiche in discussione con 
       la legge Bersani e quella di riforma delle professione , anche la centralità
       dell’esercizio della professione in rapporto subordinato con tutti  i  relativi    
       irrisolti.
                                                COORDINATORE  NAZIONALE  USPPI
                                                PER I RAPPORTI CON IL C.U.P E IL C..N.I.
                                                                 Ing. Vincenzo TAFURI
p.s. 
E’ doveroso che insieme ai sindacati di categoria , tutti purtroppo privi di rappresentanza sindacale nell’attuale regime generalista della rappresentatività non specifica , anche i Consigli Nazionali e il C.U.P. chiedano conto della molteplicità dei disegni di legge che ad  ogni  legislatura
vengono riproposti sul ruolo professionale e mai convertiti in legge.
E’ un offesa per tutti i professionisti dipendenti che  sono la maggioranza degli iscritti agli ordini professionali.
Distinta disegni di legge presentati nella XIV legislatura appena conclusa :
1)	disegno di legge n°    275 Sen.EUFEMI ed altri ;
2)	disegno di legge n°  2923 Sen.EUFEMI ed altri ;
3)	disegno di legge   n°  2567 Sen.CRINO’   ed altri ;
4)	disegno di legge n°  3682 On.  COLA
5)	disegno di legge n°   1273 On. TRANTINO
6)	disegno di legge n°  729  On. SINISCALCHI,On. MACCANICO ed altri 
Analogo numero è stato presentato nella XIII Legislatura.
Nella attuale legislatura è già stato presentato il disegno di legge n° 99 in data 29/4/2006 .
Oltre ai diretti interessati non c’è ordine professionale o organismo sindacale,  quelli di categoria non sono ammessi alla concertazione , interessato a pretenderne la conversione in legge.
E’ la dimostrazione che gli interlocutori del Governo e delle Amministrazioni dello Stato e degli Enti Locali non possono che essere i destinatari dei provvedimenti e cioè i professionisti.