I professionisti a Mastella: adesso vogliamo i fatti
di Luigi Berliri
Prudenza e moderata soddisfazione. Sono queste le reazioni degli Ordini professionali il giorno dopo la consegna della bozza di legge di riforma delle professioni targata Mastella. Il presidente dei notai, Paolo Piccoli, apprezza il “paziente lavoro di ascolto di tutte le componenti interessate” e definisce il ddl “equilibrato, corrispondente agli auspici di riforma da tempo all'attenzione del Paese. Restano – aggiunge Piccoli - alcuni punti su cui è necessaria una maggiore definizione”. Prudenza dall'Aiga, l'Associazione italiana dei giovani avvocati. “Il disegno di legge - evidenziano i legali - enuncia alcuni principi condivisibili, come la previsione di agevolazioni nella fase di inserimento professionale per i giovani meritevoli ma economicamente disagiati. Suscita più di una perplessità, però, nella parte in cui non impegna finanziariamente lo Stato e scarica il costo di queste agevolazioni sugli Ordini”. Per Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, “il testo del disegno di legge di riforma può essere una base ma è importante che ci sia un chiarimento su alcuni punti per noi fondamentali, non ultimo il mantenimento degli ordini quali enti pubblici non economici". Tra gli altri capitoli che il leader di Confprofessioni giudica importanti, figura anche il riconoscimento delle associazioni, "evitando ogni forma di sovrapposizione". Allo stesso modo, ha suggerito, è necessario "coinvolgere le rappresentanze delle professioni per riuscire ad avere un testo condiviso, con valenza politica e non tecnica". In ogni caso, conclude, "lunedì prossimo saremo pronti con i nostri emendamenti". Michele Vietti, (Udc) che nella scorsa legislatura sottosegretario al ministero della Giustizia si occupò di riforma degli ordini professionali, sottolinea come “il Governo continui a parlare di concertazione, ma ancora una volta mette le categorie interessate di fronte ad un prodotto preconfezionato. Ci auguriamo che l'invito ai professionisti a migliorare il testo sia autentico e si estenda alle forze di opposizione che hanno sempre dichiarato la disponibilità a contribuire a una riforma seria. Tuttavia – aggiunge - la formula di una delega così ampia fa venire il dubbio che il Governo voglia gestire in modo dirigista la partita. Non ci sembra che nonostante le assicurazioni iniziali sia stata mantenuta la impostazione della bozza di riforma elaborata nella precedente legislatura. Soprattutto permane l'equivoco tra funzione degli ordini e delle associazioni. Non fa ben sperare il precedente del decreto Visco-Bersani vissuto da tutti i professionisti come punitivo” conclude Vietti. Un giudizio positivo arriva da Pierluigi Mantini (Margherita), relatore dei quattro progetti di legge già depositati alla Camera la cui relazione iniziale è fissata per il 21 novembre. "Il testo del ministero della Giustizia – commenta - esprime una linea di riforma matura e consapevole dei temi di modernizzazione delle professioni. Appena approvato dal governo, il testo sarà esaminato, con gli altri testi proposti, dalla commissione Giustizia della Camera, congiuntamente con le Attività produttive. Non mancano comunque i punti da chiarire e da approfondire – rileva tuttavia Mantini - ma è certo che la riforma sarà orientata alla crescita e alla valorizzazione delle professioni italiane, e non a inutili scontri”.