Domani si conoscerà la riforma delle professioni targata Mastella
di Luigi Berliri
Si scaldano i motori per la riforma delle professioni in vista dell’incontro di domani con il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, nel corso del quale il Guardasigilli, illustrerà ai rappresentanti degli ordini e delle associazioni professionali il contenuto del disegno di legge di riforma degli ordini. Una vigilia vissuta con molta serenità ma anche con una buona dose di determinazione per non veder sfumare nel nulla le richieste espresse dalla platea degli associati. Diversi i vista dei partecipanti. “Uno degli aspetti per noi più importanti - rileva Raffaele Sirica, presidente del Cup, il Comitato unitario delle professioni - è che il testo preveda il mantenimento in vita di tutte le professioni oggi esistenti. Facendo bene attenzione - specifica - che nel caso in cui dovessero nascere nuove professioni queste non vadano a sovrapporsi a quelle già ora in vita”. Sulla stessa linea il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella. “Tanto per cominciare - spiega - mi piace dire che noi siamo per il mantenimento degli ordini con le relative rappresentanze istituzionali, cioè le rappresentanze professionali, senza tralasciare il fatto che la rappresentanza dei professionisti spetti alle organizzazioni sindacali. Inoltre - aggiunge Stella, - mi sembrerebbe giusto dare risposte adeguate a quelle professioni che rispondono alle esigenze della vita quotidiana dei cittadini, evitando eventuali sovrapposizioni per quelle attività per le quali è già prevista l'iscrizione agli albi. Ma in termini più complessivi - spiega ancora il leader di Confprofessioni - noi non vogliamo dare deleghe in bianco al governo; e poi vorremmo che fosse varata una legge quadro che disciplini al meglio negli interessi dei professionisti e dei consumatori. A questo punto - conclude - attendiamo fiduciosi su quanto il relatore della riforma, Pierluigi Mantini, presenterà a breve in Parlamento”. Completamente diverso l'approccio di Giuseppe Lupoi del Colap, il Coordinamento delle libere associazioni professionali. “I presupposti del Ddl - avverte - a nostro giudizio sono buoni, anche se non lo conosciamo direttamente, se non per aver letto qualche anticipazione sui giornali. Comunque - spiega - se lo schema del provvedimento resta quello, a noi va bene. E questo perché noi, diversamente dagli ordini, la riforma del settore la vogliamo sul serio, soprattutto per salvaguardare i consumatori”. Assoprofessioni, la confederazione che rappresenta oltre 20 sigle, chiede infine che vengano riconosciute le nuove professioni. “E questo vale - spiega il segretario generale Roberto Falcone - per i tributaristi, ma anche per i mediatori familiari, i chinesiologi, i visuristi, i pranoterapeuti, i giuristi d'impresa e gli informatici”. I dottori commercialisti, da parte loro, esprimono “viva preoccupazione su alcuni elementi di principio riguardanti lo strumento legislativo della delega, che appare inadeguato alla rilevanza della materia, e sull'articolato del provvedimento che contiene numerosi elementi in cui mancano criteri e indirizzi direttivi specifici”. Per il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, Antonio Tamburrino, “Nel merito, e con riserva di approfondire gli specifici punti del provvedimento non appena in possesso del testo definitivo, esprimiamo - ha rilevato Tamburrino - fortissime preoccupazioni sulla previsione di registrazione delle Associazioni presso il ministero della Giustizia. Riteniamo che sia accettabile il sistema duale su cui si poggia la riforma. Tuttavia - ha proseguito - esso non può che implicare diversità tra ordini e Associazioni e quindi escludere ogni sovrapposizione di competenza''. In termini generali, ha concluso il presidente dei Dottori Commercialisti, “confermiamo la condivisione delle società multidisciplinari tra soli iscritti in Albi ed esprimiamo in ogni caso la piena disponibilità al dialogo per fornire ogni contributo per la realizzazione di una moderna riforma delle professioni”. Non si fida della concertazione di mastella, Maria Grazia Siliquini, responsabile per le professioni di An. “Se domani – dice - sarà effettivamente presentato dal ministro Mastella il disegno di legge di riforma degli ordini professionali, assolutamente non concertato – spiega l’esponente di An - vorrà dire che i professionisti sono stati ancora una volta pesantemente raggirati da questo esecutivo, nonostante le promesse di Prodi a seguito della manifestazione di protesta del 12 ottobre scorso. Ed è proprio in vista di questa possibilità – prosegue Siliquini - che ho inviato al presidente della commissione Giustizia, Pisicchio e a quello della commissione Attività Produttive, Capezzone, la richiesta di procedere alle audizioni di tutti gli ordini, casse ed organizzazioni sindacali dei professionisti mediante lo strumento dell’indagine conoscitiva, prevista dal regolamento della Camera. Ciò – precisa la parlamentare di AN - al fine di avviare un’istruttoria particolarmente approfondita che consenta ai commissari di acquisire piena conoscenza delle problematiche e peculiarità normative delle varie professioni”.