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Protesta unisce avvocati: 6 giorni sciopero. Penalisti e Oua diserteranno udienze dal 13 al 18 novembre.

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di Luigi Berliri

Oua, Camere penali e Aiga si mobilitano insieme per rinnovare la professione forense garantendo qualità, rigore deontologico e specializzazione effettiva. Tutti obiettivi con i quali contrasta la legge Bersani  a tutto danno dei cittadini  Le ragioni degli avvocati sono state illustrate in un documento congiunto delle tre organizzazioni, in cui si sottolinea la necessità di una ''azione convergente'' di fronte all' indifferenza della politica e ''data la gravita e l' emergenza della situazione''. Le tre componenti ritengono che il rinnovamento della professione forense debba essere incentrato "su una qualificazione garantita da costante formazione tecnica, rigore deontologico e specializzazione effettiva" e concordano sulla "conseguente avversione alla legge Bersani e ad altri preannunciati interventi legislativi confliggenti con la predetta impostazione e in danno dei cittadini e lesivi del ruolo dell' avvocato quale garante dei diritti". Oua, Ucpi e Aiga rivendicano "il rispetto e la piena attuazione dei principi costituzionali, in particolare con riguardo al giusto processo e alla separazione delle carriere; la richiesta di tutela dei giovani avvocati, anche con il sostegno per il loro avvio nella professione; la richiesta dell' efficienza degli apparati giudiziari fondata sui necessari mezzi finanziari e non sul sacrificio delle garanzie dei cittadini". I penalisti, in particolare, denunciano che ''l' invadenza dell' Anm nella politica italiana è causa di gravi squilibri nell' individuazione dei problemi e delle loro soluzioni''. La mobilitazione degli avvocati non si esaurirà disertando le aule. Le Camere Penali –  è detto in una nota firmata dal presidente Oreste Dominioni e dal segretario Renato Borzone - hanno in programma per il 16 novembre a Roma una Giornata Nazionale di Studio sul rinnovamento della professione, sulle specializzazioni forensi e gli albi di specialità e di organizzare a Milano un Convegno Nazionale a Milano, in collaborazione con il Centro Studi Giuridici e Sociali Aldo Marongiu, sulla riforma costituzionale e ordinamentale per la separazione delle carriere. Sulla stessa scia,  l' Oua ha deciso di organizzare il 1 dicembre a Roma una manifestazione pubblica per illustrare  ''le ragioni di fondo della protesta degli avvocati e dei professionisti italiani, i valori nel nome dei quali la stessa non può venire abbandonata e le proposte concrete di intervento''. Il 13 novembre e l' 11 dicembre l'Organismo Unitario dell' Avvocatura chiederà ai legali di  svolgere una giornata di assistenza e consulenza gratuita per i cittadini e invita gli ordini territoriali a forme di ''sciopero bianco'' dal 6 novembre. “Chi credeva che ci saremmo fermati alla grande manifestazione del 12 ottobre si sbagliava e di molto – ha detto a MP, Michelina Grillo presidente dell’Oua - Continuiamo a chiedere al governo attenzione e confronto leale sui provvedimenti che investono l’avvocatura, dalla legge Bersani alla riforma delle professioni, senza dimenticare una Finanziaria punitiva nei confronti dei lavoratori autonomi e dei professionisti. Ma non staremo certo zitti in attesa di incontri sin qui mai neppure convocati.  Si sbagliava anche chi sperava che gli avvocati marciassero divisi. Oggi è chiaro a tutti che sulle questioni strategiche per il nostro Paese, come la tutela dei diritti dei cittadini e l'efficienza del sistema giustizia, il mondo forense si presenta unito. In Italia come in Europa e lo dimostrerà la grande assemblea già convocata a Bruxelles per il 29 novembre. Se la legge Bersani ha un merito, e ne avremmo fatto volentieri a meno,  è quello di aver indotto gli avvocati a far prevalere le ragioni che li uniscono su quelle che li dividono”.  Le ha fatto eco il presidente del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa. “Stiamo ancora aspettando un segno che fino ad ora non è arrivato. Ci aspettiamo che il Governo tenga in considerazione la situazione drammatica in cui versa l'avvocatura. Abbiamo fatto delle proposte, siamo in attesa di una riforma della disciplina forense che non arriva''. Il presidente Alpa ha invitato il ministro della Giustizia  Clemente Mastella ''a prendere in considerazione la situazione dell'avvocatura e a farsi carico di un progetto di riforma dell'avvocatura parallelo a quello delle professioni, perché – ha spiegato - noi abbiamo un ruolo speciale che svolgiamo nella società e ci è riconosciuto dalla Costituzione. La penalizzazione ingiusta che ci deriva dal decreto Bersani - ha concluso - che ha messo sullo stesso piano tutte le professioni, mentre l'avvocatura tutela valori costituzionalmente garantiti''.

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