Errori dei medici: si faccia subito l'osservatorio.
di Luigi Berliri
I medici scrivono a
Livia Turco: dare presto alla luce
un osservatorio
del contenzioso e dell’errore medico. In una lettera aperta al Ministro
della Salute, Maurizio Maggiorotti, presidente dell’Amami, (Associazione per i Medici Accusati di
Malpractice Ingiustamente) che conta oltre 35 mila medici associati, ha chiesto la creazione di un osservatorio
permanente che monitorizzi gli errori dei medici. “Detto strumento – spiega Maggiorotti
- raccoglierà le segnalazioni su contenzioso civile, penale e segnalazione di
sospetto errore medico provenienti da Aziende ospedaliere, Medici, Ordini dei
medici, Associazioni di tutela dei cittadini, Magistratura, Assicurazioni e
dagli stessi cittadini”, al fine di evitare il ripetersi degli ultimi episodi
di diffusione di dati non basati su fatti realmente comprovati. “A questo
organismo – spiega ancora Maggiorotti – è necessaria la partecipazione di :rappresentanti
del Ministero, delle associazione di
Tutela dei cittadini, della Federazione
nazionale degli Ordini dei Medici, dei Sindacati Medici, di Associazioni
mediche e società scientifiche, e del
mondo delle Assicurazioni”. L’Osservatorio secondo le intenzioni dell’Amami, funzionerà
da collettore dei dati, operando poi una operazione di filtro e correzione per quelli
inerenti lo stesso evento, solleciterà i destinatari di una azione legale a
comunicarlo, ove non lo avessero fatto spontaneamente,, monitorerà l’andamento
dei sinistri assicurativi e giudiziari, si interfaccerà con i Risk Manager
operanti nelle aziende ospedaliere. “Grazie a questo Osservatorio – spiega ancora
Maggiorotti - si potranno ottenere i primi dati nazionali sull’ errore medico e
sull’errore percepito, sulle denuncie per malpractice rivolte ai sanitari,
sull’andamento del rapporto tra richieste di risarcimento e risarcimenti
erogati, sui tempi dei processi che hanno protagonista il paziente e la sanità.
Si auspica che detto strumento possa iniziare a funzionare per raccogliere i
dati già dal primo gennaio 2007 per poter fornire i dati raccolti ed elaborati
già dopo 6 e 12 mesi, quindi annualmente”.