Liberalizzazione degli ordini entro Dicembre
di Luigi Berliri
Il ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani (nella foto) insiste: siamo pronti a procedere con la liberalizzazione degli ordini professionali. Se Mastella procede nei tempi previsti, la liberalizzazione sarà varata entro la fine dell'anno. In ogni caso io sono già. pronto. Il piano del dunque ha le idee chiare: o ci sono le condizioni per portare la legge sulla liberalizzazione delle professioni in Consiglio dei ministri entro la fine di quest’anno oppure procederà da solo. Da via Arenula non si è fatta attendere la risposta: “Il mio dicastero – ha detto a stretto giro Clemente Mastella - ha avviato un confronto con rappresentanti delle professioni in via concertativi nell'intento non di abolire gli ordini, ma di ammodernarne i contenuti. Il disegno di legge delega sarà definito nel giro di pochi giorni e terrà anche conto delle utilissime indicazioni contenute in disegni, iniziative e proposte parlamentari. La delega - ha detto ancora il ministro - riguarderà, per mio conto, il riordino di soggetti in cui si riconosca la professione intellettuale, l'assicurazione di prestazioni qualitativamente elevate, la definizione del rispetto delle regole deontologiche”. Inoltre, nella delega ci sarà anche “la riorganizzazione degli ordini con possibilità di accorpamenti per attività analoghe, demandando loro sia l'adozione di codici deontologici sia l'aiuto ai giovani per l'inserimento nella professione e gestione della pubblicità e dell'ingresso di soci economici negli studi”. “Non avevo dubbi – dice a MP il presidente della Cassa Forense, Maurizio De Tilla – il vero cervello delle liberalizzazioni degli ordini è Bersani e non Mastella”. Per Roberto Orlandi, presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati, “nulla di nuovo sotto il sole. Le idee del Ministro sono rispettabilissime, ma Bersani parla di dialogo, ma poi di fatto lo rifiuta. Non ci ha mai ricevuto né abbiamo mai potuto avere un confronto con lui”. “Queste parole – per Armando Zingales, presidente del Consiglio nazionale dei Chimici - confermano ancora una volta che all’interno del Governo esiste una Cupola composta da pochi ministri guidati dal Presidente del Consiglio, che odia i liberi professionisti. Gli altri sono comprimari che non hanno voce in capitolo sulla questione”. Con Bersani si schiera Elena Zunino, presidente dell’Ape, l’associazione dei professionisti europei laureati. “I giovani professionisti – dice - sono per le liberalizzazioni, non per l'abolizione. L'attuale governo ha dimostrato apertura nei confronti dei giovani, accogliendo molte nostre richieste. I giovani hanno bisogno della meritocrazia e dello svecchiamento delle classi dirigenti ordinistiche. Da rilevazioni statistiche di mercato possiamo affermare che le modifiche promosse da Bersani – conclude - avvantaggiano la competizione e la qualità dei servizi professionali”. Maria Grazia Siliquini, responsabile nazionale delle professioni per AN, ironicamente si chiede: “Qual è la strada del governo sulle professioni? Una concertazione parlamentare con le varie forze politiche o un blitz Bersani – bis?. Dopo l’ annuncio di Mastella di essere pronto a portare in commissione giustizia la sua riforma delle professioni, da discutere con le altre presentate dalle diverse forze parlamentari alla Camera arriva quello di Bersani: che dichiara di essere pronto a portare per la fine dell’anno la sua legge sulla liberalizzazione delle professioni. Un annuncio gravissimo – sottolinea Siliquini - se corrispondesse al vero; segno di contrasti interni profondi al governo: un ministro fa credere di aver imboccato la strada della riforma in Parlamento, mentre contemporaneamente un altro pare avviare un nuovo disegno di aggressione agli ordini professionali. Se fosse davvero così – conclude la parlamentare - rappresenterebbe una linea contraddittoria ed aggressiva nei confronti dei professionisti italiani”.