Liberalizzazioni: il governo sceglie la linea dura
Luigi Berliri
"Il governo tira dritto sulla strada delle
liberalizzazioni. È questo il messaggio emerso ieri, a conclusione dei primi
incontri sul decreto avuti con farmacisti e tassisti. Intanto lo sciopero degli
avvocati, che secondo l'Organismo unitario dell'avvocatura italiana ha
ottenuto un'adesione 'massiccia', e' stato definito dal ministro
dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, 'senza preavviso, al contrario di
quanto prevede la legge. Naturalmente - ha aggiunto - sono certo che gli
avvocati conosceranno la legge'. Ma per il presidente della commissione
Giustizia del Senato, Cesare Salvi, le ragioni degli scioperanti sono da
ascoltare. E il ministro della
Giustizia, Clemente Mastella, si dice pronto al 'dialogo',
ma chiede di 'sospendere lo sciopero'. Si muovono infine anche
le banche contrarie ad alcuni passaggi del decreto. 'Questo governo
ha una linea - ha spiegato Bersani in mattinata - l'importante e' perseguirla
con determinazione'. E quanto alle discussioni con le categorie, il ministro ha
detto di non averne 'ricavato motivi per modifiche radicali' del decreto. Che
la posizione del governo sia intransigente - scrive il CORRIERE DELLA SERA - lo
si e' capito al termine dell'incontro con i farmacisti di Federfarma. A
chiarirlo e' stata una nota dettata dal premier, Romano Prodi, che,
nell'esprimere 'apprezzamento per l'atteggiamento tenuto dalla
categoria', ha 'ribadito che gli obiettivi di fondo del decreto non sono
negoziabili'. Risultato: presso il ministero della Salute si aprira' 'un
dialogo in termini generali sulla politica del farmaco'. Federfarma accetta ma
dice chiaramente che 'il dialogo proseguira' durante l'iter parlamentare di conversione
in legge'. Insomma la battaglia vera sara' in aula". "Intanto - continua il CORRIERE - resta
confermata la giornata di chiusura di tutte le farmacie italiane, escluse
quelle in servizio di turno, prevista per mercoledi' 19 luglio.
Esito negativo ha avuto l'incontro pomeridiano tra i tassisti e i tecnici
governativi. I sindacati, gia' ascoltati dalle commissioni Bilancio e Finanze
del Senato, vi sono arrivati con un pacchetto di proposte del tutto alternativo
al 'cumulo delle licenze'. Dall'incremento dell'orario minimo di lavoro, alla
possibilita' di utilizzare 'un sostituto alla
guida', insomma un secondo conducente. Dalla creazione di servizi
'integrativi' all'introduzione di un'Authority che fissi le regole del
servizio. Per Franco Raffaldini, capo della segreteria tecnica del ministero di
Bersani, 'l'incontro e' un primo passo importante, ma insufficiente perche' il
documento presentato non e' stato approvato da tutte le sigle'. La spaccatura
grossa sarebbe fra
Confartigianato e Cgil da una parte, Unione radiotaxi (Uri) dall'altra.
Ma anche perche' la proposta 'e' interamente
sostitutiva della norma scritta dal governo'. Le parti torneranno
a incontrarsi domani. 'Ci sono tutte le condizioni per chiudere' ha detto
Nicola Di Giacobbe (Unica-Cgil). E Loreno Bittarelli dell'Uri avverte: 'Il
governo non tiri troppo la corda, altrimenti saremo costretti a tornare in piazza'.
Continuera' per dodici giorni infine lo sciopero degli avvocati che
assisteranno solo i processi con detenuti. A Palermo il boss della mafia,
Bernardo Provenzano, ha 'aderito' allo sciopero: 'Faccio quello che dice il mio
avvocato - ha detto - quindi non partecipo
all'udienza'". "Catenaccio.
Il governo si chiude in difesa del decreto sulle liberalizzazioni, mettendo in
fuori gioco le categorie corse per prime all'attacco. Lo ha fatto dopo che il
ministro dello Sviluppo, Pierluigi Bersani, venerdi' scorso, aveva aperto una
breccia ai tassisti, lasciando intendere che il 'cumulo di licenze' era
discutibile. Una fuga in avanti,
notata dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e
che avrebbe spinto il c.t., Romano Prodi, e lo stesso Bersani
a rivedere la strategia e a scegliere gia' ieri la linea dura".