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Basta con i Magistrati in prima fila. Pronti al dialogo ma in par condicio. Oreste Dominioni, nuovo presidente dei Penalisti al Governo.

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di Elisa Pastore

“Con il ministro della Giustizia serve un dialogo equilibrato, ma molto chiaro. Non rinunceremo certo a dirgli che sbaglia quando riconosce all'Anm un

'ruolo preminente di interlocuzione”. Oreste Dominioni, 64 anni, comasco, appena eletto per acclamazione al termine dell'XI congresso dell'Unione svoltosi ad Ancona presidente dell'Unione delle Camere, porge una mano al Guardasigilli e alla vigilia di tre nuove giornate di sciopero contro la sospensione della riforma dell'ordinamento giudiziario e la legge Bersani, chiarisce a una Assemblea durissima nei confronti di mastella e del Governo Prodi, quale sarà la linea

della nuova giunta. “Non può più essere riconosciuto all'Anm un ruolo preminente o addirittura esclusivo di interlocuzione con il potere politico e istituzionale - dice Dominioni - questo sbilanciamento nel riferirsi agli interlocutori è molto grave perché significa creare uno squilibrio nell'individuazione dei problemi e delle soluzioni per la giustizia penale; insomma nell'attuale situazione si finisce per recepire per intero solo le posizioni della magistratura. E a Mastella faremo presente, quando lo incontreremo, che questo metodo è politicamente e tecnicamente sbagliato”.  Sì, perché i penalisti si preparano a chiedere un incontro

al Guardasigilli: “Nel suo messaggio al nostro congresso - ricorda il nuovo presidente dell'Ucp - Mastella ha detto che era disponibile a incontrarci all'indomani della nostra astensione. Mettiamo a frutto questa prima occasione di incontro per impostare un dialogo equilibrato, ma anche molto chiaro, non su

istanze sindacali ma sui problemi della giustizia penale, che sono quelli dei cittadini”. Alla luce di tutto questo Dominioni esprime un giudizio “quantomeno molto perplesso” sulla scelta del ministro di accompagnare l'Anm da Prodi per discutere dei tagli agli stipendi dei magistrati introdotti dalla legge Finanziaria. “Così - avverte - si rischia di mischiare problemi sindacali dei magistrati con quelli della giustizia che sono, prima che della magistratura e dell'avvocatura, dei

cittadini”. L'obiettivo dei penalisti è dunque il confronto con la politica per fare “entrare le nostre proposte - spiega Dominioni - nel circolo delle soluzioni per la giustizia penale. Ma se si profilerà uno scontro acuto, perché sono ignorate le nostre istanze fondamentali ricorreremo ancora all'astensione”. Anche al Capo dello Stato, quando lo incontreranno secondo la  prassi protocollare legata all'insediamento di ogni nuova giunta, i penalisti parleranno della “questione magistratura: Gliela faremo presente” dice Dominioni. E a chi gli chiede se solleciteranno un intervento di Napolitano per arrivare ad

una soluzione, risponde: ''Non vogliamo tirare la giacchetta a nessuno”.

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