Congresso avvocatura: un evento epocale per l'avvocatura un onore per l'ordine di Roma
di Antonio Conte Consigliere Segretario dell’Ordine degli Avvocati di Roma
Gli Avvocati Italiani attendono con ansia il XXVIII Congresso Nazionale Forense che giunge in un momento drammatico della nostra professione: a pochi giorni dal cosiddetto "D.L. Bersani" -che ha offeso e ferito la nostra categoria sia per contenuti che per metodo scelto- l'Avvocatura si presenta al suo massimo consesso con una posizione netta, unita e decisa a dare un segnale importante al mondo politico e all'opinione pubblica tutta. L'estate che ha preceduto il Congresso ha segnato -dopo anni di inerzia e indifferenza della politica- il concretizzarsi di una inaccettabile pregiudiziale ideologica contro il ceto forense che da tempo serpeggiava, sottotraccia, nei media, nel sistema delle imprese, e nei vari schieramenti pseudopolitici. Si è propagandato un provvedimento nell'interesse del cittadino, quando in realtà, allo stesso, è stato arrecato un danno e un inganno, e si è soddisfatta solo ed esclusivamente una lobby industriale dominante che da tempo pretendeva di schiacciare il ruolo dell'Avvocato alla stregua di un qualunque servizio del terziario. Siamo stati sovente ignorati dal legislatore e vessati da una pressione fiscale violentissima, ma mai abbiamo subito un attacco così diretto con dei provvedimenti emessi senza la benchè minima consultazione e/o concertazione della nostra categoria e senza una analisi approfondita di tutti gli aspetti giuridici ed economici connessi a tale decreto. Questioni delicate come il sistema tariffario, la pubblicità commerciale, il patto di quota lite, le Società interprofessionali, potevano e dovevano trovare una ragionevole regolamentazione in una sede organica, che tenesse conto dei diversi tipi di attività che l'Avvocato compie, distinguendo -quando necessario- il patrocinio in giudizio funzione di rilievo costituzionale, sinergica ed essenziale all'amministrazione della Giustizia, da tutte quelle attività cosiddette di consulenza e assistenza stragiudiziale. Viceversa, è stato fatto un "blitz", senza che nessuna delle componenti rappresentative dell'Avvocatura fosse stata messa in condizione di poter partecipare ad un tavolo preparatorio di questo Decreto, sbandierato come uno dei provvedimenti più importanti nell'interesse del Paese. Tutto ciò, mentre la Giustizia è sempre più allo sfascio, con i Tribunali ai limiti dell'esplosione, dove manca addirittura la carta sia per le fotocopie che per stampare i provvedimenti dei Magistrati...! D'altronde, è una verità incontrovertibile che nel nostro Paese ci sono 9.000.000 di processi da decidere -con almeno due parti, ovvero 20.000.000 di cittadini in attesa di giudizio- con sentenze che giungono fuori tempo massimo e con costi sociali, economici e morali incalcolabili. Il Congresso dovrà affrontare, non solo la questione cruciale del Decreto Bersani, ma anche la riforma della legge professionale, dove si dimostrerà che gli Avvocati non sono contro la modernizzazione del Paese ma, con il loro apporto, possono portare benefici decisivi nello sviluppo e nella risoluzione di tante problematiche sociali. Il Congresso potrà dare l'impulso fondamentale ad una nuova regolamentazione organica della nostra categoria che è avvertita dagli Avvocati come esigenza proritaria e impellente. Ma dovrà essere un procedimento appunto organico dove i professionisti dovranno recitare un ruolo di protagonisti e non di soggetti passivi di una rivoluzione che introduce in modo repentino, unilaterale, autoritario e penalizzante regole che non sono in linea con i principi sui quali si fondano l'indipendenza e l'autonomia dell'Avvocato, la sua correttezza e la sua qualificazione professionale. Per questo, il XXVIII Congresso Nazionale sarà un evento epocale per l'Avvocatura e tutti auspichiamo una massiccia presenza di Colleghi al Palazzo dei Congressi di Roma dal 21 al 24 settembre 2006. Infine, questo appuntamento sarà il grande onore dell'Ordine di Roma: il Consiglio della Capitale, fiero e consapevole dell'importanza del momento storico dell'Avvocatura, si è impegnato con ogni sua risorsa e con ogni suo componente perchè tutto si svolga in modo perfetto e impeccabile. Voglio, in conclusione, ricordare il prezioso lavoro dei Componenti della Commissione che ha curato l'organizzazione del Convegno, con i Consiglieri Fasciotti, Gianzi e Testa -unitamente al modesto apporto del sottoscritto e al fondamentale lavoro del Presidente- i quali hanno disegnato, in modo capillare, l'organizzazione dell'evento in ogni dettaglio e in ogni suo momento. A questo punto, non resta che attendere numerossisimi i Colleghi italiani per il 21 settembre a Roma, con l'auspicio e con una immutata fiducia che si possa uscire dal Congresso con una soluzione incisiva, che difenda la dignità dell'Avvocatura e con quella compattezza che consenta alla nostra Categoria di rendere al Paese un servizio corretto, competente e qualificato a garanzia dei diritti e degli interessi di tutti i cittadini, non facendo mancare mai a questi ultimi l'autorevolezza della voce dell'Avvocatura Italiana.