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GLI AVVOCATI LOTTANO PER IL LORO FUTURO.

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di Elisa Pastore

In piena battaglia contro il decreto che ha eliminato i minimi tariffari, gli avvocati italiani si preparano a passare al microscopio la legge Bersani sulle liberalizzazioni nel Congresso Nazionale Forense, in programma a Roma dal 21 al 24 settembre. “Il congresso – spiega a MP, Alessandro Cassiani presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, - è per noi un’occasione forse irripetibile. Era stato fissato per l’8 giugno ed è slittato a settembre. E adesso ci troviamo in una situazione completamente diversa: è stato convertito in legge il decreto Bersani e ci troviamo di fronte a prospettive ancora più gravi, se si considerano i veri interessi dei cittadini. L’abolizione degli ordini e dei consigli degli ordini, dei quali qualcuno ha parlato, o peggio ancora l’abolizione degli esami da avvocato, porterebbero ad un aumento spropositato del numero degli avvocati che opererebbero senza avere quel minimo di esperienza e di preparazione che secondo noi sono necessari, dando vita contemporaneamente all’interno di noi ad una lotta per la sopravvivenza che anche con le nuove norme sulla pubblicità, contenute nella legge già approvata, potrebbe essere svolta senza limiti”. Cassiani auspica che “il Congresso non sia soltanto un momento di critica perché porterebbe a ben poco. Deve essere invece un momento anche propositivo  e che si possa arrivare a opporre a questa visione e a questi progetti una proposta di riforma dell’ordinamento professionale, con dei cambiamenti rispetto al passato, ma sempre ancorato a quei principi cui l’avvocature è stata sempre obbligata ad attenersi, che si possono riassumere in due parole: lealtà e correttezza”. Lealtà, che potrebbe venir meno secondo il Presidente degli avvocati romani, nel momento in cui, l’avvocato è libero di proporsi attraverso la pubblicità che potrebbe essere ingannevole, in cui l’avvocato è portato a dire di sé cose che superano la reale dimensione della sua preparazione. “Correttezza, - aggiunge - anche nei confronti dei colleghi: la concorrenza tra colleghi è fisiologica ed è giusta ma se poi si attivano forme di pubblicità…. Già abbiamo visto pubblicate locandine sui giornali dove si vantano capacità straordinarie, offrendo servizi a prezzi stralciati. Questo non corrisponde né alla dignità dell’avvocato né all’interesse dei cittadini che con l’abolizione degli ordini, poi verrebbero anche privati di una istituzione. Non avrebbero quindi più  al possibilità di appellarsi a un organo per richieste sia sul versante deontologico e sia su quello economico. I cittadini hanno il diritto di avere avvocati – spiega ancora Cassiani - che siano capaci di esercitare il loro mestiere attraverso una selezione sempre più severa, prima che di arrivare a sostenere gli esami”. Cassiani spiega che il Consiglio dell’Ordine di Roma propone un progetto di riforma professionale che prevede una serie di selezioni severe prima ancora di sostenere l’esame: nell’ultimo biennio universitario, attraverso degli esami conclusivi di corso, obbligatori, di preparazione propedeutici agli esami da avvocato. “Un sistema – spiega - che garantisce gli avvocati, che vedono con preoccupazione un aumento esponenziale del numero degli iscritti, ma soprattutto i cittadini, rispetto al pericolo che come contropartita all’aumento del numero degli avvocati vi sia una preparazione carente”. Il Congresso vedrà per la prima volta la presenza di tutte le unioni distrettuali, tutti i consigli dell’ordine di ciascuna regione e oltre agli eletti dall’Assemblea vedrà anche la presenza di una quantità enorme di altri avvocati che si sono iscritti. E già tutto questo sarà un segnale per i politici, una presenza numerosa dare l’impressione di una compattezza che il momento, di straordinaria gravità ed importanza, richiede. L’auspicio è che il Congresso si concluda con il voto unanime di un’unica mozione, concertata, naturalmente, elaborata da tutte le componenti, in maniera che anche questa dia l’idea di un’avvocatura , che in passato ha avuto divisioni e contrasti al suo interno, ma che in un momento di emergenza come questo è capace di compattarsi dicendo che non è d’accordo sulle cose che sono state fatte o, peggio ancora, su quelle che ci sono in prospettiva. Il programma del Congresso ha vari temi su cui sviluppare il dialogo, ma in realtà il tema sarà unico.

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