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No alla ghettizzazione. Sì ai minimi tariffari nelle opere pubbliche

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di Luigi Berliri

Approvata per acclamazione la mozione del Consiglio nazionale degli ingegneri, al 51° Congresso della categoria, svoltosi a Treviso dal 5 all'8 settembre No a ogni forma di ghettizzazione dei professionisti e riaffermazione della centralità del progetto e dei minimi tariffari nella realizzazione delle opere pubbliche”, sono questi i punti centrali della mozione approvata al termine del 51° Congresso nazionale degli ingegneri d'Italia dai quasi 600 delegati, riunitisi a Treviso dal 5 all'8 settembre, in rappresentanza di 187 mila ingegneri italiani. Riferendosi al decreto Bersani, il presidente del Consiglio  nazionale degli ingegneri, Ferdinando Luminoso, ha ribadito la volontà della categoria di adoperarsi per garantire ai cittadini i massimi standard qualitativi nelle prestazioni professionali e nella sicurezza, assicurare un regime di concorrenza leale e, quindi, regolamentata garantire la corrispondenza tra la qualità della prestazione e il compenso dell'attività professionale. Partendo da queste basi, il congresso ha riconosciuto la necessità di rafforzare la funzione degli ordini, per garantire la correttezza deontologica dei propri iscritti e accrescere la rappresentanza politico-sociale delle professioni. Inoltre, l'assemblea dei delegati ha impegnato il Consiglio nazionale a elaborare un'analisi dei rapporti costi-prestazioni, una revisione delle norme deontologiche dell'ordine, nonché a pubblicizzare maggiormente verso l'opinione pubblica l'attività e il ruolo degli ingegneri nella moderna società del lavoro e della conoscenza. “Chiederemo al Governo – ha aggiunto Luminoso - di intervenire per responsabilizzare gli appaltatori pubblici nel ruolo di valutatori della qualità dei progetti e della sostenibilità economica delle opere pubbliche, a tutela del denaro pubblico investito e della sicurezza”.

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