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Riaffermare libertà e autonomia avvocatura

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Lo ha chiesto il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa

Occorre riaffermare con urgenza la libertà e l'autonomia dell'avvocato e salvaguardare la centralità del sistema ordinistico a garanzia dell'autonomia". È questo il leit motive della relazione che il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, ha tenuto oggi all'inaugurazione dell'anno giudiziario degli avvocati. Alla presenza del ministro della Giustizia, Luigi Scotti, Alpa si è soffermato anche sull'urgenza di "riprendere il dialogo con il Parlamento sulla riforma della professione forense per - ha detto – restituire all'avvocatura la dignità che la stessa Costituzione le riconosce". Un richiamo di responsabilità affinché "si affrontino al più presto quelle urgenze che non possono più attendere il percorso lungo, accidentato e incerto delle grandi riforme". Tra le preoccupazioni sollevate da Alpa nella sua relazione, infatti, vi sono innanzitutto le "derive mercantilistiche" dell'attività professionale e la "conseguente equiparazione dell'attività professionale forense a quella d'impresa". "La sorte della professione forense - ha concluso il presidente del Consiglio Nazionale - nonostante le sue specificità sembra segnata dalla comune vicenda che investe i cambiamenti della società italiana. L'alto numero degli iscritti agli albi e la progressiva riduzione degli ambiti di esercizio dell'attività professionale forense sono fattori che trasformano le caratteristiche dell'avvocatura. Di sicuro la classe media composta dai professionisti dell'intelletto non scomparirà così facilmente e non si lascerà sopraffare da un mercato selvaggio, ma le categorie professionali non possono essere lasciate a se stesse, occorre il sostegno del sistema politico". Piena condivisione delle proposte degli avvocati è venuta da Pierluigi Mantini, esponente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e responsabile per le professioni del Pd secondo il quale "la relazione annuale del Consiglio Nazionale Forense è stata un'utile occasione di analisi e di proposta". L'Avvocatura, sottolinea Mantini, "esercita un ruolo costituzionalmente essenziale della funzione giustizia e la sua dimensione non è solo economica ma anche istituzionale e civile. Il Partito Democratico comprende interamente dalle specificità e condivide la necessità che un nuovo ordinamento forense vada oltre i principi generali della riforma delle professioni. In tal senso - aggiunge il deputato - abbiamo già proposto la revisione del patto di quota lite, l'esclusione del socio terzo di capitale nelle società, che vanno sviluppate garantendo indipendenza e autonomia, ed abbiamo anche proposto un'ampia delegificazione di materie tramite il principio dell'autoriforma basata sull'autonomia regolamentare. È ben chiaro - conclude Mantini - che da tempo condividiamo anche le proposte per l'efficienza della giustizia su cui il nuovo parlamento dovrà fare molto di più in un clima politico auspicabilmente nuovo e meno conflittuale".
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