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Sventato l’aumento del contributo unificato

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La Camera boccia un emendamento al milleproroghe presentato dal Governo

È stato respinto l’emendamento al decreto legge “milleproroghe” presentato dal ministero di Giustizia che prevede l’ulteriore aumento del contributo unificato. Una buona notizia per i cittadini. L’Oua esprime, invece, un giudizio negativo sul blocco dell’ufficio del processo, sulla mancata previsione di una struttura di supporto all’attività del magistrato e sull’ennesimo rinvio del processo telematico obbligatorio che doveva partire nel 2010. «È stato scongiurato l’ennesimo aumento del contributo unificato – ha detto Michelina Grillo, presidente dell’Oua - Sarebbe stato grave far pagare ancora di più i cittadini per accedere al servizio-giustizia, per poter esercitare un diritto cosituzionale. Soprattutto a fronte di un sistema giudiziario lento e farraginoso. In questi anni il contributo unificato per iscrivere una causa è cresciuto continuamente, ma queste cospicue entrate dove vanno a finire? In questo caso sarebbero state finalizzate a nuove assunzioni e al pagamento della formazione per l’attuale personale amministrativo. È giusto che si intervenga in questo settore che da molto tempo è in affanno ed in attesa di riqualificazione, ma è proprio necessario pensare di colpire sempre i cittadini per le inefficienze e le inadempienze dello Stato?». L’Oua ha espresso una dura critica sullo stop al processo telematico ed agli altri interventi incidenti sul funzionamento concreto degli uffici. «Dispiace che il ministero in questa fase abbia pensato solo a mettere nuovi balzelli – ha concluso Grillo – mentre si fa un passo indietro su quei provvedimenti che possono rendere più efficienti i nostri tribunali. Crediamo che sia un grosso errore perdere altro tempo bloccando lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche, in concreto per il processo telematico, e riteniamo profondamente sbagliato procrastinare ulteriormente l’istituzione dell’ufficio del giudice, pur non condividendo appieno il provvedimento proposto a riguardo dal Ministero. Anche se siamo in una situazione politica difficile è importante portare avanti tutti quei progetti che hanno visto un consenso generale e che possono dare un impulso positivo per il miglioramento della nostra giustizia».
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