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Camici bianchi in rivolta

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Medici di famiglia e dipendenti della sanità privata pronti allo sciopero

I medici di famiglia della Fimmg hanno proclamato lo stato di agitazione per il mancato rinnovo della convenzione con il servizio sanitario nazionale. In stato di agitazione anche i 150 mila lavoratori della sanità privata, per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto ormai da oltre 24 mesi. A decretare l'azione sindacale gli esecutivi unitari di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, riuniti oggi a Roma. Le tre sigle confederali, inoltre, a fronte della mancata apertura del tavolo delle trattative, hanno annunciato una serie di iniziative: assemblee dei lavoratori, incontri con gli utenti, volantinaggio, manifestazioni e picchetti nelle strutture private, fino allo sciopero nazionale di tutto il settore per ottenere una rapida firma del contratto. I sindacati, inoltre, aderiranno alle manifestazioni regionali previste per lunedì 4 febbraio, per chiedere un reale impegno da parte degli assessori alla Salute per la conclusione della vertenza e a garanzia della qualità dei servizi in tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private. "Oggi abbiamo approvato la mobilitazione - ha spiegato Daniela Volpato, segretaria nazionale della Cisl Fp - per sollecitare l'apertura del tavolo delle trattative e siamo pronti ad azioni sindacali locali, fino allo sciopero generale se sarà necessario. Noi chiediamo, soprattutto, di confrontarci unitariamente attorno a un tavolo unico della sanità privata". I sindacati chiedono "contratto immediato - aggiunge Rossana Dettori, segretaria nazionale della Cgil Fp - per i lavoratori della sanità privata. E rifiutiamo la richiesta dei datori di lavoro (Aiop, Aris e Fondazione Don Gnocchi) di separare i tavoli e ritardare ulteriormente la firma. Gli imprenditori, che sono inseriti all'interno di un Sistema nazionale sanitario, hanno l'obbligo del riconoscimento salariale e della professionalità dei lavoratori, a partire dal 1 gennaio 2006. Gli arretrati, infatti, li vogliamo subito per i nostri lavoratori, perché non siano ulteriormente penalizzati". '''Delusi per la mancata approvazione dell'atto di indirizzo da parte del Governo - sottolinea Giacomo Milillo - Segretario Nazionale FIMMG - abbiamo deciso di indire una riunione intersindacale il prossimo 21 febbraio per definire le modalità della mobilitazione''. Aggiunge ancora Milillo: ''chiediamo con fermezza l'assunzione di responsabilità da parte del Governo nell'approvare immediatamente l'atto di indirizzo che è un semplice atto di ordinaria amministrazione e chiediamo alle Regioni di rispettare gli impegni assunti il 6 dicembre 2007 nel Coordinamento degli Assessori regionali e delle Province autonome''.
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