Prodi incassa fiducia, professionisti all'attacco: sarà autunno caldo.
di Luigi Berliri
Romano Prodi porta a casa la manovrina grazie alla settima fiducia al suo Governo e le libere professioni vanno all’attacco. Maurizio De Tilla, presidente della Cassa Forense e dell’Adep, la associazione delle casse di previdenza private, assicura: “il decreto è chiaramente incostituzionale e andremo avanti fino alla suprema Corte”. Sull’argomento De Tilla ha scritto al Capo dello Stato (http://www.mondoprofessionisti.eu/public/admin/data/images/glf/Glf1_12.doc) La minaccia dei liberi professionisti è quella di un “autunno caldo” se l'Esecutivo non cambierà modo di legiferare concordando le misure che riguardano i professionisti con i rappresentanti delle categorie. D’altra parte l'ipotesi di un autunno caldo non la scarta neanche Maria Grazia Siliquini, responsabile per le libere professioni di An, che mercoledì sera ha incontrato, insieme al capogruppo del suo partito, Ignazio La Russa e a Gianni Alemanno, i vertici delle categorie professionali giunti a Montecitorio per dimostrare la loro solidarietà ai parlamentari ai quali, in seguito alla richiesta di fiducia, è stato di fatto impedito di discutere gli emendamenti presentati al decreto Bersani-Visco. “Vi pentirete – ha detto più tardi la Siliquini rivolta al Governo nel corso del suo intervento in aula a Montecitorio - di avere pagato la cambiale alle cooperative, ai sindacati e alla Confindustria. Organizzate pure le cene notturne con Montezemolo; i professionisti italiani andranno in piazza. Tanto perché lo ricordiate, visto che avete una memoria, a volte, un po' labile, i professionisti italiani sono 2 milioni e 250 mila. Ciò significa che, se i conti tornano, tra collaboratori, dipendenti, una mamma, un papà e una sorella, sono otto o dieci milioni le persone che voi avete offeso, che avete offeso con un comportamento ignobile”. Nervosissimo il padre del decreto, il ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani: “Ritengo – ha detto - che sia una vergogna che ci sia una istigazione così violenta da parte delle categorie e dei partiti dell’opposizione”. Intanto ieri il ministro della Giustizia, Clemente Mastella ha ricevuto i vertici delle rappresentanze sindacali di dottori commercialisti e ragionieri - Ungdc, Andoc e Ungraco - giunti in via Arenula per affidare al ministro le ragioni della protesta contro la ''parte Visco'' del Dl 223, giudicata assolutamente devastante nei confronti della professione, ma soprattutto nei confronti dei contribuenti. “Nel corso dell'incontro - spiega il presidente dell'Ungdc, Michele Testa - è stato consegnato al ministro Mastella uno studio ricognitivo realizzato dall'Unione giovani sui lavori parlamentari degli ultimi cinque anni (principalmente i progetti Vietti e Agostini) destinati alla riforma delle professioni. Nel documento sono evidenziati i punti di gran lunga condivisibili nell'ottica della semplificazione e della seria innovazione di una normativa che si ponga in linea con il legislatore europeo”. Un forte richiamo alla concertazione è stato fatto presente al ministro da parte di Riccardo Losi, presidente Andoc: “l'auspicio - ha detto - è che alla ripresa dei lavori questo impegno trovi la sua piena realizzazione”. La Camera, da parte sua, ha approvato un odg che impegna il Governo a consultare gli ordini e le categorie professionali al fine di evitare che l'applicazione del decreto Visco-Bersani leda pesantemente il lavoro autonomo. L’ordine del giorno, firmato dal vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Enrico La Loggia, è stato fatto proprio dall'Esecutivo nel corso del dibattito in corso alla Camera. Attraverso un altro ordine del giorno di Forza Italia, approvato dall'aula di Montecitorio, il governo si è altresì impegnato ad attuare celermente tutte le direttive comunitarie in materia di libere professioni, in maniera tale che i professionisti possano operare finalmente con tranquillità.