aa

attualità

Emergenza infermieri

stampa

Principale accusata l’offerta formativa inadeguata.

In Puglia e Piemonte è emergenza. La carenza di infermieri raggiunge cifre a quattro zeri. Principale accusata l’offerta formativa inadeguata. La Puglia deve affrontare il problema della carenza di infermieri, perché mancano almeno quattromila professionisti, ma nello stesso tempo solo un terzo di chi fa domanda di iscrizione trova spazio nei corsi di laurea. È emerso in un incontro organizzato a Bari nell'ambito della campagna nazionale di sensibilizzazione 'Infermiere. Protagonista nella vita vera', promossa dai ministeri della Salute e dell'Universita' e dall'Ipasvi, la federazione nazionale dei collegi infermieri. Hanno partecipato alla manifestazione l'assessore regionale alle Politiche della salute, Alberto Tedesco, il presidente del coordinamento dei collegi Ipasvi della Puglia, Saverio Andreula, il coordinatore del corso di laurea in Infermieristica, Emilio Jirillo, e il giornalista Idolo Cavaggion. ''La Puglia rappresenta un'eccezione positiva - ha sottolineato Tedesco - perché c'è una domanda forte da parte dei giovani. Questa campagna da noi, allora, in qualche modo servirà a sollecitare i soggetti interessati, a partire dalla Regione, a razionalizzare l'attività formativa. L'obiettivo e'ampliare l'offerta e renderla più valida dal punto di vista organizzativo''. Per questo - ha continuato - ''stiamo cercando di affrontare il problema delle sedi e del personale docente, in quanto il percorso deve tener conto sia di aspetti teorici che pratici, per formare al meglio questo personale che, come dice il ministro Livia Turco, è il perno fondamentale dell'assistenza sanitaria nel nostro Paese. In Puglia - ha aggiunto Andreula entrando nel dettaglio - ''su una popolazione di quattro milioni di abitanti gli infermieri iscritti all'albo sono 23.300''. In base ai parametri dell'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in Puglia mancano 4.116 infermieri. In Italia, invece, la carenza equivale a circa 60.000 infermieri. ''Questo fabbisogno - ha proseguito Andreula - è aggravato dal fatto che nell'anno accademico 2006-2007 nei corsi delle Università di Bari e Foggia con le loro 14 sedi formative, si sono registrati 512 immatricolati a fronte di 1780 domande presentate. Siamo nelle prime posizioni in Italia per il numero di posti offerti ma non è sufficiente. Il dato - ha detto ancora - è in controtendenza con il resto del Paese, dove nel 2006 a fronte di 13.653 posti nei corsi universitari le immatricolazioni sono state 10.690”. “Per migliorare l'offerta formativa - ha detto infine Jirillo dobbiamo sdoppiare il polo di Taranto e arrivare a una facoltà delle professioni sanitarie. Vogliamo creare un punto di riferimento per tutta l'area ionica: bisogna considerare che per la Basilicata e la Calabria sono stati attivati corsi solo a Matera e a Catanzaro''. E un maggior coinvolgimento degli infermieri nella programmazione delle attività di assistenza e dei percorsi di cura, formazione, istituzione nelle aziende sanitarie piemontesi del Servizio infermieristico, sono stati al centro di un incontro tra la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, il direttore dell'assessorato alla tutela della salute e sanità, Vittorio Demicheli, e il coordinamento regionale dei Collegi Ipasvi. Sul primo punto, Bresso ha ribadito l'intenzione dell'Assessorato di costituire al proprio interno un gruppo di lavoro specifico sul lavoro infermieristico, composto da esperti che affianchino i dirigenti regionali nelle scelte che riguardano la professione. Al gruppo spetterà anche il compito di condurre indagini quantitative e qualitative sulla situazione degli infermieri in Piemonte, che si affiancherà all'iniziativa annunciata dal coordinamento Ipasvi di realizzazione di uno studio sulle competenze infermieristiche presenti nella regione. Sul problema della formazione, Vittorio Demicheli ha illustrato il progetto di riordino del sistema che l'Assessorato sta mettendo a punto e che prevede una gestione a livello regionale di tutta la materia, con il coinvolgimento dell'Università, delle aziende sanitarie e di enti come l'Istituto zooprofilattico. Consultazioni saranno avviate anche con gli ordini, i collegi e i sindacati delle varie professioni, tra cui le rappresentanze degli infermieri. Infine, per quanto riguarda la creazione del Servizio infermieristico, Bresso ha confermato la volontà della Regione di giungere al più presto alla sua istituzione in tutte le aziende sanitarie, al fine di avviare un processo di responsabilizzazione e valorizzazione della categoria.
ultim'ora

Hacked By attacker >>>


Roma – 26 marzo. Ore 9,30 Sala Conferenze Camera dei Deputati. Dibattito pubblico “La Riforma delle Professioni che vogliamo”. Organizzato da Assoprofessioni. >>>


Cronistoria dell’attacco alle professioni: da Amato a Bonino via Bersani. >>>