NUOVE PROFESSIONI SANITARIE: IL NO DI BIANCO, RENZO E ANZALONE
I vertici dei medici spiegano i motivi dell'opposizione all'istituzione di nuovi profili sanitari
"Saremo
tutti dottori?" Per altri tre profili sanitari -
dell'odontotecnico, dell'ottico e del chiropratico -
è ipotizzata l'istituzione di un corso di laurea
breve, a formazione triennale. È una buona cosa se migliora la preparazione
professionale di queste categorie, "diviene aberrante se è intesa come
leva per far saltare ogni principio di gerarchia e responsabilità medica".
A dirlo è un opinionista emerito, Mario
Pirani, che su "
Dr. Renzo, la sua è quasi una
levata di scudi: vuole motivarla, politicamente e professionalmente? "Ho ritenuto giusto, ancora una volta,
sollevare il velo di ipocrisia che accompagna e
favorisce l'esercizio abusivo di una professione sanitaria? E può darsi il caso
che un progetto, pur legittimo nei principi ispiratori, venga
piegato a soddisfare interessi di pochi... Parlando completamente fuor di
metafora, voglio dire che il progetto di istituire nuove professioni sanitarie,
come ad esempio quella dell'odontotecnico, in realtà altro non è che
un'azione - peraltro anche malamente camuffata - per sanare e legittimare
situazioni che altrimenti, ad oggi risulterebbero illecite. Per essere ancora più espliciti anche per i
lettori che non conoscono la materia, va detto infatti
che l'abusivismo si annida là dove sono incerti i confini tra le due attività,
quella dell'odontoiatra e quella dell' odontotecnico. Il
primo un professionista con laurea che, nell'ambito del rapporto di diagnosi e
cura, è stato formato per operare nella bocca del paziente; il secondo è un
tecnico che lavora secondale direttive del primo. In un ambito confuso,
ambiguo, un tecnico si può spacciare per
odontoiatra e permettersi operazioni che altrimenti gli verrebbero negate dalla
legge e dalla sua preparazione... Ora, questa iniziativa di istituire con
laurea breve la professione dell'odontotecnico è, a parere si molti autorevoli
osservatori, una sorta di "sanatoria", che "libera tutti",
anche la cattiva coscienza della lotta all'abusivismo. Questo "pensiero
cattivo" deriva dalla risposta a questa semplice domanda: a chi fa
veramente comodo l'istituzione di un nuovo corso di laurea breve? Quanti
sono gli Odontotecnici disposti a "formarsi" con un percorso
universitario, per esercitare la stessa attività che esercitano già oggi? Forse
si tratta solo di una scelta "verticistica" -
mondo universitario, esponenti politici, rappresentanti sindacali della
categoria odontotecnica n.d.r. - che non nasce
da esigenze reali. Tra l'altro, dagli stessi odontotecnici (che attualmente hanno lo status di artigiani), forse non è
stato compreso appieno che, in questo modo, verrebbero a perdere lo status
d'impresa artigianale che, è fuori di dubbio, ha alleviato sin qui i
disagi economici e amministrativi ai titolari d'impresa..."
Ma anche a Roberto Anzalone, presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri
di Milano, ordinista da sempre schierato a
difesa della qualità professionale, abbiamo rivolto la seguente domanda:
Dr. Anzalone, preso
atto dell'avanzata fase istruttoria del progetto di
istituire tre nuovi profili professionali a formazione universitaria, il
Consiglio Nazionale della Federazione ha dichiarato la propria inequivocabile
contrarietà. Il suo commento. "Sono
nettamente contrario alla ipotesi di tre nuove
?professioni? con percorsi universitari troppo brevi
che non garantiscono una preparazione qualitativamente sufficiente. Si andrebbe
verso una conflittualità delle figure professionali e
un?anarchia delle competenze nel sistema sanitario. Comunque
per esprimere un parere motivato attendo di conoscere quale sarà il testo del
decreto di istituzione dei nuovi profili professionali."