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In mille in corteo contro Bersani

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di Luigi Berliri

Più di mille i professionisti che hanno partecipato alla manifestazione unitaria dei professionisti italiani indetta dal Comitato unitario delle professioni (Cup) per protestare contro il decreto Bersani. Avvocati, farmacisti in camice bianco, commercialisti, geologi,  periti industriali e architetti, ingegneri e consulenti del lavoro  si sono ritrovati davanti al Colosseo, da dove è partito il corteo che sfilato lungo via dei Fori Imperiali,  è giunto a piazza Santi Apostoli dove si sono tenuti i comizi finali. Sotto un sole cocente, in un centro storico semideserto,  il clima è assolutamente tranquillo, e complice forse la canicola romana, sono assai radi i cori e gli slogan che  caratterizzavano le precedenti manifestazioni.  I più numerosi a sfilare sono ancora i farmacisti con i loro fischietti e i loro slogan contro la vendita dei farmaci nei supermercati, a 48 ore dalla manifestazione sotto il ministero dello Sviluppo. Sono particolarmente compatti gli avvocati, pronti a sfilare dietro un grande striscione con su scritto “Non svendete la giustizia, non uccidete la libertà” firmato dall'Unione italiana forense. Ma c'è anche quello dell'Agifor, associazione giovani forensi che hanno firmato “l'indennizzo diretto nella Rc auto viola i diritti dei cittadini e crea un milione di disoccupati”.  Non mancano molti cartelli ironici, come ad esempio uno che dice “Bersani come Moggi”. A ribadire le ragioni della protesta è il presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura (Oua), Michelina Grillo. “Chiediamo – ha detto - di stralciare l'articolo 2 del decreto Bersani, e che venga formato un tavolo di concertazione, che possa portare all'individuazione di una corsia preferenziale per il varo di una riforma delle professioni organica e condivisa da tutti i professionisti”. La manifestazione, spiega la Grillo, non è che l'anticipo “della grande mobilitazione di settembre, con tutti i professionisti italiani. Fino ad oggi inspiegabilmente non siamo stati ascoltati: chiediamo maggiore rispetto”. “Il nostro obiettivo - ha sottolineato a sua volta Pietro De Paola, presidente del Consiglio nazionale dei geologi - è di tenere desta l'attenzione del mondo politico e della stessa opinione pubblica sulla necessità di pervenire ad una organica riforma delle professioni, anche per garantire ai cittadini etica, sicurezza ed un migliore rapporto tra costo e qualità delle prestazioni”. Polemico con il Governo è anche Bernardino Canalini, presidente del Consiglio nazionale dei Periti industriali. “Abbiamo incontrato Prodi alla fabbrico del programma – ricorda Canalini – e in tale circostanza abbiamo rappresentato le aspettative dei Periti Industriali per gli interessi superiori del nostro Paese. Ora ribadiamo che a nostro avviso appare assolutamente necessario che, prima di ogni cosa, questa nuova legislatura focalizzi le reali necessità del Paese e della sua economia. Tra queste, prioritaria è la riforma dei percorsi scolastici ed universitari e degli ordinamenti professionali. Prodi ci aveva assicurato il suo interessamento per le nostre richieste. Questo è il risultato una volta raggiunto palazzo Chigi!!”  Il corteo è aperto dal presidente della Cassa Forense e dell’Adep, Maurizio de Tilla che sfila al fianco di Maria Grazia Siliquini, responsabile di An per le libere professioni e artefice della riforma della normativa dell’esame di stato per l’accesso alle libere professioni varato dal governo Berlusconi. “Con la mia presenza – dice la Siliquini - voglio esprimere solidarietà e sostegno a tutti i professionisti che oggi, giustamente, si sono uniti per protestare a gran voce contro il decreto Bersani, demagogicamente indicato come liberalizzazione. Il provvedimento varato dal governo Prodi – spiega l’esponente di AN – oltre a contenere una parte fiscalmente oppressiva nei confronti di tutti i cittadini italiani, ne contiene un’altra espressamente punitiva nei confronti dei lavoratori autonomi, dei professionisti, di quelli che Fini definisce il popolo della partita Iva. Cosa sperava Bersani? Che farmacisti, avvocati, commercialisti, dentisti, ragionieri, ingegneri, notai, periti industriali, ecc. non se ne accorgessero?” .

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