aa

attualità

DOMANI MATTINA PRODI DAVANTI AL TRIBUNALE DEI MINISTRI

stampa

L'accusa: delitti di istigazione all’odio tra le classi sociali e diffamazione nei confronti dei professionisti

Il segretario nazionale dell’ALP (associazione liberi professionisti) ha depositato una denuncia/querela contro il Presidente del Consiglio on. Romano Prodi per i delitti di istigazione all’odio tra le classi sociali e diffamazione.

La Procura della Repubblica di Bologna dopo avere iscritto (atto dovuto) Prodi nel registro degli indagati ha chiesto al Tribunale dei Ministri l’archiviazione con un provvedimento di ben venti pagine dattiloscritte ha affermando tra l’altro che Prodi “ha reso le dichiarazioni di cui sopra allo scopo esclusivo sacrosanto (il termine sarà forse proprio dei magistrati dei Tribunali ecclesiastici ma non è certo usuale negli atti dei magistrati dello Stato italiano) e doveroso ……. di rivendicare l’attuazione di due fondamentali principi costituzionali come la giustizia tributaria ed i principi di legalità e responsabilità ….” In seguito alla opposizione proposta contro la richiesta di archiviazione il denunciante e Prodi sono stati convocati davanti il Tribunale dei Ministri di Bologna per le ore 10,30 di martedì 15 maggio 2007.

Capo di imputazione:

“per i reati di cui agli articoli 595 e 415 CP per avere in Spagna

rilasciando al quotidiano spagnolo EL PAIS una intervista pubblicata in data 15 ottobre 2006 con riferimento ad una manifestazione di liberi professionisti svoltasi in Piazza Venezia a Roma in a data 12 ottobre affermato fra l’altro: “il problema fondamentale è la lotta contro l’evasione fiscale: in realtà le categorie professionali che manifestano protestano contro il pagamento delle imposte ….. Gli avvocati ed ingegneri della manifestazione si opponevano in fondo a certi principi di contabilità e a certi metodi di pagamento come le transazioni elettroniche che limitano la possibilità di frode. Non manifestano per problemi concreti ma contro l’obbligo di tenere una contabilità chiara e di pagare le imposte corrispondenti alle proprie entrate. Il mio grande avversario è la cultura

della frode. Questa situazione è inaccettabile. L’Italia di oggi deve decidere una volta per tutte: o la cultura delle legge o la cultura della disobbedienza e dell’anarchia” e per avere quindi con tale comportamento pubblicamente e comunicando con più persone

- offeso la reputazione dei liberi professionisti che avevano partecipato alla manifestazione

- istigato all’odio tra le classi sociali.

- Con l’aggravante per la diffamazione commessa con il mezzo della stampa dell’attribuzione di fatti determinati”

 

ultim'ora

Hacked By attacker >>>


Roma – 26 marzo. Ore 9,30 Sala Conferenze Camera dei Deputati. Dibattito pubblico “La Riforma delle Professioni che vogliamo”. Organizzato da Assoprofessioni. >>>


Cronistoria dell’attacco alle professioni: da Amato a Bonino via Bersani. >>>