La proposta di legge Mastella sacrifica l’autonomia professionale alle logiche di mercato
Confermata la raccolta di firme in tutta Italia per una proposta di legge di tutti i professionisti
Pietro Antonio De Paola, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, conferma la sfida nel corso del XIII Congresso Nazionale dei Geologi, in svolgimento a Matera. Nella sua relazione ha sottolineato le grandi responsabilità di questi professioni nella tutela del territorio e dell’ambiente, soprattutto alla luce dei grandi cambiamenti climatici in corso. Ma ha anche denunciato come l’autonomia dei geologi e la qualità delle prestazioni per i cittadini, già duramente colpite dalla legge Bersani, siano a rischio a causa del progetto di riforma delle professioni varato da Mastella. “Una professione intellettuale – ha spiegato De Paola - si pone al servizio della collettività, come oggi fanno i geologi, perché la principale aspirazione è quella di servire al meglio la società, dando risposte precise, puntuali, concrete e responsabili. Oggi, però, questa stretta comunione sembra incrinarsi. Le professioni sono individuate come caste sociali che volutamente precludono l’accesso ai giovani, che difendono privilegi medioevali, che sono organizzate in ferree dinastie familiari, che accumulano patrimoni, spesso sottraendosi agli obblighi fiscali verso lo Stato, che sono organizzate in ordinamenti di stampo corporativo. Da alcuni anni – ha aggiunto il presidente dei geologi - messaggi di questo tipo raggiungono l’opinione pubblica, creando disagio, dubbi, perplessità, se non vera e propria avversione verso i professionisti intellettuali, che sono, invece, una componente essenziale della nostra struttura economica e culturale. L’unica capace di gestire ed offrire servizi basati su conoscenze speciali, se non l’unica fra le poche capaci di anteporre al lucro la soddisfazione di fornire una prestazione ben fatta. Oggi, in Italia, questo sapere – che si vorrebbe raccogliere in grandi studi dislocati ovviamente solo nelle grandi capitali della finanza – è diffuso a tutti i livelli, è presente nelle grandi città e nei paesi minuscoli del nostro Appennino e delle nostre valli alpine, è posto a servizio delle grandi utenze ed anche delle modeste necessità dei cittadini dei piccoli centri. Il Governo - ha concluso de Paola - invece ha proposto un disegno di legge-delega che non pone limiti alla successiva azione legislativa del Governo. Le professioni intellettuali hanno già detto no a tale progetto ed hanno, di comune accordo, già sottoscritto una proposta di legge di iniziativa popolare sulla “Riforma delle professioni”, depositata presso la Corte di Cassazione in data 21 marzo 2007 e consegnata al Parlamento”.
In estrema sintesi, le professioni chiedono:
¨ che siano rispettate e definite le peculiarità di ciascuna delle professioni intellettuali;
¨ che sia confermata la netta distinzione tra attività professionale e attività di impresa, di per sé diverse quanto a formazione culturale ed accademica, nonché per struttura organizzativa e finalità;
¨ che sia garantita la libertà di esercizio delle professioni intellettuali;
¨ che sia garantito il rapporto fiduciario del professionista con il proprio cliente/consumatore;
¨ che siano vagliati ed approvati dalle Autorità di Governo, su proposta degli Ordini professionali, i minimi tariffari inderogabili almeno per le procedure ad evidenza pubblica e per le prestazioni riservate;
¨ che siano conservate tutte le professioni attualmente regolamentate;
¨ che siano conservati tutti gli Ordini e Collegi attualmente esistenti, salvo accorpamenti richiesti dagli stessi ordinamenti professionali;
¨ che siano regolamentate – nel rispetto degli ordinamenti di ciascuna professione – le strutture societarie, soprattutto con riferimento alle società di capitale;
¨ che siano riconosciute, tra le professioni attualmente non regolamentate, solo quelle le cui attività non coincidano con le attività esercitate dalle professioni oggi regolamentate.