Venerdì sale operatorie chiuse: gli anestesisti non ci saranno
Parla Vincenzo Carpino presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Italiani
Almeno cinquantamila interventi chirurgici saranno bloccati venerdì 4 maggio per lo sciopero degli Anestesisti Rianimatori dell’AAROI. Saranno garantiti solo gli interventi d’emergenza. E se ciò non dovesse bastare siamo decisi a proclamare altri scioperi e a fare sit-in davanti alle sedi delle Giunte in tutte le Regioni italiane. Parla Vincenzo Carpino presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Italiani alla Conferenza stampa a Roma dove è stato confermato lo sciopero nazionale della Dirigenza medica che comprende tutte le sigle sindacali della categoria. “Siamo decisi –aggiunge Vincenzo Carpino- ad andare avanti e a sostenere le nostre ragioni. Fra l’altro, gli Anestesisti Rianimatori chiedono che venga sciolto il nodo dell’intramoenia perché quasi il cento per cento degli Anestesisti Rianimatori ha scelto l’esclusiva. Andremo avanti perché abbiamo perduto la pazienza per le promesse non mantenute dalle Istituzioni. Lo sciopero si è reso necessario per rivendicare il rinnovo del contratto di lavoro scaduto ormai da 16 mesi e per la rivalutazione economica dell’indennità di esclusività di rapporto ferma ai valori del 2000. È infine, ormai improcrastinabile trovare una soluzione normativa al problema del precariato e provvedere all’attivazione di un fondo di previdenza integrativa specifico per la dirigenza del SSN e coerente con i CCNL vigenti”. “Siamo consapevoli -conclude Carpino- che il nostro sciopero provocherà molti disagi ai pazienti perché riguarda il rinvio degli interventi chirurgici già programmati. Chiediamo scusa per questo, ma confidiamo nella loro comprensione ribadendo che non abbiamo altre armi per difendere i nostri diritti”.