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Specializzandi: dalla parole ai fatti

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Incontro oggi a palazzo Chigi tra Fabio Mussi, Linda Lanzillotta e la Federspecializzandi

Nessuna sostituzione del personale medico di ruolo. Orario massimo di lavoro fissato a 38 ore, con la possibilità, facoltativa, di straordinari retribuiti. E ancora, ratifica del contratto entro giugno, grazie a un decreto del Presidente del Consiglio. È il risultato dell'incontro tra i medici specializzandi e il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi che, insieme al ministro degli Affari Regionali Linda Lanzillotta, ha ricevuto a palazzo Chigi una delegazione di Federspecializzandi. La Lanzillotta e Mussi hanno voluto incontrare una delegazione dell'associazione di categoria per chiarire alcuni aspetti ancora controversi del parere formulato sul contratto degli specializzandi in sede di conferenza Stato-Regioni. “In relazione alla sostitutività- si legge nella nota del ministero dell'Università- è stata ribadita la necessità che il contratto sia coerente con i commi 3 e 4 dell'articolo 38 della legge 368". Ovvero, secondo quanto previsto dal quadro normativo esistente, gli specializzandi non potranno restare soli in corsia e sostituire del tutto gli strutturati. Con loro dovrà sempre esserci almeno un tutor. Questo per evitare che i medici in formazione, pagati meno di mille euro, siano impiegati dalle aziende per risparmiare sui costi degli specializzati. Per quanto riguarda l'orario di lavoro, il secondo aspetto controverso discusso oggi, secondo la legge numero 368 deve essere pari a quello dei medici strutturati, mentre nel recente accordo in sede di conferenza Stato-Regioni si è stabilito che l'orario minimo sia di 38 ore. Con l'incontro odierno si è precisato, per evitare che gli specializzandi siano costretti a fare straordinari non pagati in corsia, che "eventuali impegni maggiori possono essere stabiliti sulla base di specifici accordi aziendali purché retribuiti". "Finalmente - dichiara Alessia de Stefano, vicepresidente di Federspecializzandi - dal Governo abbiamo ricevuto dei segnali di apertura significativi alle nostre richieste. E delle promesse concrete. Il ministro Mussi si è infatti impegnato personalmente a modificare la bozza di contratto licenziata dalla Conferenza Stato-Regioni del 18 aprile". Due i nodi che hanno spinto la Federspecializzandi ad alzare la voce: l'emendamento che consente la sostituzione del personale di ruolo con i medici in formazione e quello che fissa l'orario minimo (38 ore), ma non massimo, di lavoro. "Il ministro Mussi - spiega De Stefano - ci ha promesso che il contratto non prevederà nessuna sostituzione del personale di ruolo con i medici in formazione". Ma non solo. Anche riguardo all'orario di lavoro sembra che il Governo abbia fatto un passo indietro. "Mussi e Lanzillotta - sottolinea la vicepresidente della Federspecializzandi - hanno infatti stabilito che l'orario massimo di lavoro per i giovani medici in formazione sarà di 38 ore con la possibilità, facoltativa, di straordinari retribuiti da concordare con le singole aziende sanitarie". Anche sui tempi di ratifica del contratto gli specializzandi hanno avuto delle rassicurazioni. "Dovrebbe - conclude De Stefano - essere ratificato entro giugno, senza passare per la Conferenza Stato-Regioni. Il via libera lo darà direttamente il Governo con un Dpcm".
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