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Giù le mani della politica dalla riforma delle professioni

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di Luigi Berliri

Lo ha detto Giuseppe Cappochin presidente del Forum delle professioni intellettuali, Coordinamento di 36 CUP provinciali e 6 CUP regionali del nord Italia, rappresentativo di circa 800.000 iscritti agli oltre 700 Ordini e Collegi professionali, ieri, nel corso della terza giornata di audizioni davanti alle commissioni riunite della camera Giustizia e Attività produttive sui provvedimenti di riforma delle professioni. Altre a Cappochin sono intervenuti Francesco Distefano (vicepresidente del Consiglio nazionale dei ragionieri), Patrizia La Monica (direttore dei Rapporti istituzionali di Confindustria), Antonio Tamborrino (presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti), Giuseppe Lupoi (Presidente Colap). Il 3 maggio toccherà ad Assoprofessioni che riproporrà al governo il documento contenente i quattro suggerimenti della confederazione per rendere più aderente alle esigenze dei liberi professionisti il testo di riforma messo a punto dal ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Ecco una sintesi degli interventi

Forum delle professioni intellettuali: I professionisti italiani sono stanchi di discutere inutilmente da oltre 10 anni dell'organizzazione del sistema ordinistico, numero dei mandati, numero dei consiglieri, modalità elettorali e quant'altro. Questi temi sono marginali per la base degli iscritti, che, per contro, chiedono con forza la promozione di una politica economica delle professioni, in grado di offrire anche ai professionisti intellettuali, al pari di quanto già previsto per le categorie economiche, adeguati meccanismi di incentivazione della competitività, operando soprattutto sui versamenti degli investimenti in qualità, in nuove competenze e innovazione. Secondo il Forum, inoltre, la definizione di professione intellettuale, presente nella prima versione del testo Mastella, è scomparsa, senza più riapparire nei successivi aggiornamenti, parallelamente alla introduzione sempre crescente di richiami alla disciplina della concorrenza.

 Leggi il testo dell’intervento  

Ragionieri: Semaforo rosso a ogni ipotesi di riconoscimento delle associazioni professionali e di una loro equiparazione agli Ordini. I Ragionieri hanno espresso ancora una volta la forte preoccupazione della sua organizzazione per una riforma delle professioni affidata allo strumento della delega, specie perché in presenza di principi e criteri direttivi particolarmente ampi e generici. Per quanto riguarda le professioni economico-contabili  (ragionieri e dottori commercialisti), i rappresentanti dei Ragionieri, hanno ricordato  come al momento esse abbiano già ricevuto una nuova e completa disciplina (quella che porterà alla nascita, il 1 gennaio 2008, dell'Albo unico dei commercialisti), per cui si corre il rischio che ogni progetto di riforma generale possa interferire con l'ordinato passaggio al nuovo ordinamento professionale. Per questa ragione i ragionieri ritengono che le professioni economiche-contabili debbano essere stralciate dal Ddl Mastella. Da ultimo, i ragionieri suggeriscono di ripristinare la previsione di una commissione mista presso il Ministero della Giustizia, formata da esponenti governativi e rappresentanti dei singoli consigli nazionali dei professionisti, al fine di redigere gli schemi di decreto legislativo da sottoporre al Consiglio dei Ministri per l'approvazione.

Dottori Commercialisti: Non è con la proposta del ministro della Giustizia Mastella in tema di riforma delle professioni che si tutelano gli utenti. Al momento appaiono del tutto inaccettabili le disposizioni contenute nel progetto di legge Mastella, volte all'eliminazione degli Ordini professionali e alla degradazione degli stessi ad associazioni di natura privatistica. In questo caso il legislatore sembra fare non poca confusione sui concetti di diritto costituzionalmente garantito, interessi generali meritevoli di tutela e interessi pubblici. Dai Commercialisti sono poi arrivate critiche a un eccesso di delega presente nel ddl vista la delicatezza del tema, la rilevanza costituzionale dello stesso, gli ampi dibattiti che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni, sarebbe necessaria invece un'ampia e approfondita disamina parlamentare delle delicate questioni che occorre affrontare.

Confindustria: La nuova disciplina delle professioni dovrà tener conto anche di una riorganizzazione del numero degli ordini, in modo da non aumentarne il numero attuale, ma anzi prevedendo una loro tendenziale riduzione, allo stesso modo degli albi e dei collegi professionali. La riorganizzazione del numero degli ordini, segue la logica di richiedere agli Ordini di assicurare ai cittadini un rigoroso rispetto delle regole deontologiche e adeguati livelli di prestazioni professionali per salvaguardare i suoi diritti fondamentali. In ogni caso in termini generali, è stato sottolineato, la Confindustria condivide l'impostazione complessiva del ddl presentato dal Governo, perché, rispetto alle altre proposte di legge in esame, rappresenta il testo che più risponde ai principi di concorrenza e liberalizzazione.

Colap: Il Colap, Coordinamento delle libere associazioni professionali, sostiene l'impianto normativo della  proposta Mastella e rivendica con forza la necessità di riconoscere il ruolo delle associazioni professionali per  contribuire al rilancio del sistema economico del Paese e per dare dignità e tutele a tutti quei professionisti che oggi vedono negati i propri diritti. Il leader del Colap ha puntato il dito su 2 punti a suo giudizio fondamentali per il futuro delle attività  professionali: il ruolo delle associazioni per lo sviluppo  sociale ed economico nazionale e la necessità di tutelare milioni di lavoratori privi di diritti. Da ultimo la rappresentanza del Colap ha ricordato l'importanza dell'aggiornamento professionale e della formazione continua, già al centro dell'attività delle associazioni, fondamentali per la crescita e la valorizzazione delle competenze.

- Il 3 maggio toccherà ad Assoprofessioni. I vertici di Assoprofessioni riproporranno al governo il documento contenente i quattro suggerimenti della confederazione per rendere più aderente alle esigenze dei liberi professionisti il testo di riforma messo a punto dal ministro della Giustizia Clemente Mastella. Documento che è già stato consegnato al sottosegretario alla Giustizia Luigi Scotti per le eventuali valutazioni prima del prossimo incontro, con la possibilità di riesaminare i contenuti del testo insieme ai suoi firmatari. Nel testo, il riconoscimento a monte delle professioni attraverso i decreti attuativi a cui rimanda la legge delega, mediante un apposito elenco che possa essere aggiornato nel tempo; l’affidamento ad enti accreditati di parte terza del rilascio di attestati di competenza per l’accertamento dei requisiti riguardanti la qualificazione professionale, per evitare l’autoreferenzialità; lo sdoppiamento dei termini di attuazione della delega per quel che attiene il riconoscimento delle associazioni e delle nuove professioni; e infine la previsione che la registrazione delle associazioni nel registro ministeriale sia disposta sentendo il parere oltre che del Cnel anche dei rappresentanti delle associazioni di attività similari e non degli Ordini eventualmente interessati. 

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