Con il ddl Mastella meno controllo di legalità in Italia
di Maria Grazia Siliquini, responsabile Libere Professioni di AN
La riforma Mastella/Bersani, sotto le mentite spoglie della presunta liberalizzazione, incidendo negativamente sulle caratteristiche delle professioni giuridiche, forensi e notarili, in realtà abbassa drasticamente il controllo della legalità nel nostro paese. Esprimo inoltre piena condivisione con i concetti esposti dal consiglio Nazionale del Notariato sulla necessità del mantenimento del ruolo dei notai e della loro funzione pubblica che, va ricordato, in Europa è assimilata a quella della magistratura. Se in tutti i paesi europei è importante il ruolo notarile, a maggior ragione lo è in Italia, dove è essenziale e imprescindibile mantenere alto il controllo della legalità: ad esempio le falsificazioni nel settore quale quello della cessione delle partecipazioni societarie o dei passaggi immobiliari, possono essere impedite solo mediante la tutela della pubblica fede, oggi pienamente garantita dai notai italiani e dalla loro particolare e qualificata formazione, prevista proprio per l’esercizio della funzione pubblica. Piena condivisione anche con la preoccupazione del CNF (Consiglio Nazionale Forense) sulla prevista abolizione degli ordini mediante delega, e sulle gravi conseguenze della eventuale contaminazione tra ordini e associazioni, e sull’inserimento del capitale in future società tra professionisti. Vanno inoltre ribadite, con l’auspicio di una futura modifica, le critiche, già in passato avanzate contro il Decreto Bersani di luglio 2006 e l’abolizione del divieto di patto di quota lite, che lungi dal tutelare il consumatore, espone in realtà le fasce più deboli dei cittadini ad ipotesi di ladrocinio camuffato dalla spartizione dei risarcimenti e delle somme decise in sentenza. Tutti punti questi su cui la riforma Mastella/Bersani interviene in modo pericoloso e devastante sulle professioni forensi e sul futuro dei giovani aspiranti professionisti.