34 milioni di euro a favore dei medici specializzati
di Luigi Berliri
Il Tribunale di Roma condanna lo Stato Italiano al risarcimento in favore degli oltre 750 medici specializzati tra il 1983 e il 1991 in attesa di retribuzione. Il 1 dicembre 2006, il Tribunale di Roma ha emesso sentenza in favore di oltre 750 medici specializzati tra il 1983 e il 1991 che non hanno percepito alcuna remunerazione per l’attività di formazione effettuata. La sentenza è stata depositata in questi giorni. Il giudizio contro lo Stato Italiano ed alcuni Ministeri è stato introdotto dagli specializzati rappresentati da Consulcesi, associazione attiva da anni per la tutela dei diritti dei medici, anche attraverso la promozione di azioni legali collettive e individuali, per il mancato adempimento delle direttive CEE 16.6.1975 n. 363 e 26.1.1982 n. 76, con le quali, già dal 1982, la Comunità Europea aveva disciplinato che il periodo di specializzazione dei medici, sia a tempo pieno che a tempo ridotto, dovesse essere “oggetto di adeguata remunerazione” in tutti gli stati membri. Nonostante i termini fissati dalla Comunità Europea per l’adeguamento alle proprie direttive, lo Stato Italiano è rimasto inerte fino al 1991, e solamente con il Decreto Legislativo n.257 ha istituito una borsa di studio annuale di 21,5 milioni di vecchie lire per ciascuno specializzando, ma esclusivamente in favore dei medici ammessi alle relative scuole a decorrere dall’anno accademico 1991-1992. Nessun provvedimento o rimborso quindi per gli specializzandi degli anni precedenti. Nel 1999 e nel 2000 la Corte di Giustizia Europea è intervenuta con due sentenze, riconoscendo nuovamente il diritto degli specializzandi delle classi 1983-1991 ad essere retribuiti adeguatamente per i periodi di formazione rispettivamente svolti, sollecitando lo Stato Italiano a intervenire, ma le istituzioni italiane non si sono mosse, nonostante i molteplici disegni di legge presentati dalle diverse parti politiche in questi decenni. In questa battaglia legale un ruolo di prima linea ha avuto l’Associazione Consulcesi, mettendo in campo la propria competenza ed esperienza, sostenendo più cause collettive che hanno raccolto in un’unica voce tutti gli specializzandi aventi diritto al rimborso. “Sono oltre 750 i medici associati Consulcesi a cui, in quest’azione legale collettiva, è stata riconosciuta la borsa di studio in base alle direttive comunitarie per un valore complessivo di circa 34 milioni di euro, che equivalgono a circa 45.000 euro a testa - dichiara Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi. -Ancora una volta – dichiara Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, associazione che in questa battaglia legale e politica ha avuto un ruolo di prima linea, raccogliendo in un’unica voce tutti gli specializzandi aventi diritto al rimborso - i Giudici si sono sostituiti alle Istituzioni politiche, assenti in questi anni, nonostante i numerosi disegni di legge e presentazione di emendamenti alla finanziaria, tra cui quello proposto dal Senatore Roberto Manzione, Vice Presidente della Commissione Giustizia al Senato (Margherita) che, però, sono ancora “bloccati” in Parlamento. Dopo numerose sentenze di condanna della Corte di Giustizia Europea ed altre dei Giudici Amministrativi e della Cassazione – prosegue Tortorella - intervengono anche queste sentenze del Tribunale a decretare il risarcimento dei medici. Adesso è necessario che il Legislatore si faccia carico di risolvere una volta per tutte questo problema che si protrae ormai da decenni. Peraltro, una soluzione politica consentirebbe allo Stato di pagare somme inferiori di denaro rispetto a quelle che sarebbero dovute in conseguenza delle decisioni dei tribunali (che liquidano importi ben superiori rispetto al disegno di legge, in ragione anche della rivalutazione monetaria e degli interessi maturati negli anni)”.