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Penalisti e Udeur ai ferri corti

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di Luigi Berliri

È guerra di parole tra i Penalisti e l’Udeur, il partito del ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Ai vertici del Campanile non sono andate giù le pesanti critiche dei penalisti italiani alla controriforma delle carriere giudiziarie varate l’altro ieri dal Cdm. accuse “Mastella – ha detto il presidente dell’Ucpi, Oreste Dominioni, “ha fatto marcia indietro rispetto al programma elettorale dell’Unione sulla separazione delle carriere dei magistrati”. A Dominioni il partito di Mastella, punto nel vivo, ha ricordato quanto scritto testualmente nel programma elettorale dell'Udeur: “Al termine di una stagione non felice dell'amministrazione della giustizia, le nuove sfide democratiche impongono un'assoluta sinergia propositiva e un ritrovato equilibrio fra le varie categorie di soggetti che, a diverso titolo, afferiscono al mondo giudiziario. Per realizzare i suddetti obiettivi dobbiamo favorire: fra l'altro la conferma dell'autonomia e indipendenza della magistratura con una più netta demarcazione di funzioni fra quelle giudicanti e quelle requirenti, comunque assicurando l'indipendenza interna del giudice, anche dai condizionamenti che potrebbero venire dal suo stesso apparato”. La controreplica di Dominioni non si è fatta attendere. “La dichiarazione della Segreteria dell’Udeur circa il problema di distinguere nell’Ordinamento Giudiziario tra funzione di decisione e funzione di accusa richiede qualche puntualizzazione. Il programma elettorale della maggioranza, se non contempla la separazione delle carriere, prevede invece una netta separazione delle funzioni, disattesa palesemente dal progetto Mastella, che tra l’altro con disposizione transitoria rinvia la sua entrata in vigore al 2011. Ciò non è neppure frutto di una mediazione politica – ha aggiunto Dominioni - ma di una riscrittura nella legge delle richiesta dell’Anm, che per ottenere l’allineamento del potere politico alle proprie posizioni non ha bisogno di fare sciopero, ma le basta minacciarlo: ciò che la dice lunga sul potere di interdizione politica dell’Anm, riconosciutole (o meglio subìto) dal Governo. All’Udeur è bene ricordare per chiarezza – ha concluso il presidente dell’Ucpi - che la sua posizione, prima che si formasse questa maggioranza governativa, era schierata a favore della separazione delle carriere, tanto che sottoscrisse il documento dell’Ucpi a sostegno di tale riforma dell’Ordinamento Giudiziario. Posizioni fondamentali nella concezione delle Istituzioni non possono essere in balia delle contingenze dell’opportunità politica. Diversamente non si lavora a favore dei cittadini”.
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