Avanti con le liberalizzazioni anche se a qualcuno danno fastidio
di Luigi Berliri
Romano Prodi non si arrende. E nel suo intervento di replica al dibattito sulla fiducia alla Camera attacca: il governo intende proseguire nel programma delle liberalizzazioni, anche se ci sono resistenze da parte di chi non è interessato ad avere un mercato più aperto e trasparente. Il presidente del conslgio non ha forse letto l’indagine Isae (vedi MP di ieri) secondo la quale la liberalizzazione di Bersani non ha affatto contribuito ad abbassare le parcelle dei liberi professionisti. Prodi, invece, continua a sognare: “Sono convinto –ha affermato il Premier - che iniziano a scrostare interessi storici, che sono pure legittimi e consolidati ma che frenano il Paese''. Prodi ha poi elencato le iniziative assunte: “Ci siamo occupati di banche, di assicurazioni, di servizi pubblici, di energia, di professioni, di opere pubbliche e se parliamo di vita quotidiana anche di aprire un'attività specie da parte dei giovani senza avere bisogno di raccomandazioni”. Un lungo applauso della maggioranza ha sottolineato queste parole mentre dai banchi dell'opposizione si sono levate diverse contestazioni che sono aumentate quando Prodi ha fatto riferimento all'esistenza di interessi contrari nell'opposizione. “Posso capire -ha detto- che può dare dispiacere a qualcuno dell'opposizione, ma questa è la realtà... E noi non ci fermiamo perché questa è la strada del rilancio”. Prodi ha anche annunciato nuovi provvedimenti importanti in tema di liberalizzazioni nell'obiettivo di “aprire il mercato alla concorrenza” una cosa ha ripetuto che certo “può dare fastidio a qualcuno, ma noi andremo avanti per un'economia più trasparente”.Pronta la replica di Giancarlo Laurini, vice responsabile del dipartimento libere professioni di Forza Italia. "Se il presidente del consiglio intende portare avanti il suo progetto sulle liberalizzazioni è bene che consigli al ministro Bersani di rivedere le strategie di questi mesi, visto che l'elaborazione dei dati Istat da parte dell'Isae, hanno dimostrato che dopo i provvedimenti adottati sulle professioni, il costo dei servizi professionali è aumentato". Per Laurini, si tratta di un risultato analogo a quello registrato in Olanda, ''in linea con quanto è emerso dal rapporto della commissione ministeriale Hammerstain del 2005, che rilevò come la liberalizzazione delle tariffe in Olanda ha comportato un abbassamento solo dei massimi di tariffa a vantaggio dei cosiddetti contraenti forti (imprese, banche, compagnie di assicurazione ecc.) e una lievitazione dei costi ai livelli piu' bassi''. E questo, conclude Laurini, è ''esattamente il contrario di quello che i liberalizzatori anche di casa nostra dicono di voler realizzare''.