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Libere professioni: le Regioni vogliono dire la loro

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di Luigi Berliri

“Sì a regole del gioco a livello centrale ma rivendichiamo la nostra autonomia nella regolamentazione delle professioni”. Con queste parole Claudio Mantini, presidente della Regione Toscana ha aperto oggi a Firenze il convegno sulle prospettive degli interventi regionali in materia di professioni. Davanti a un parterre di grande spessore, Martini, ha chiesto “che nella prossima legge sul riordino delle professioni vengano messe delle norme chiare che portino a un reale coinvolgimento delle Regioni. Purtroppo – ha aggiunto il presidente della Regione Toscana – la Corte Costituzionale con le sue sentenze ha duramente colpito le nostre aspettative ma ci aspettiamo, e qualche barlume in fondo al tunnel lo vedo”. La denuncia che il progetto legislativo del Guardasigilli sia contro Regioni ed Europa è arrivata dal presidente della Cassa Forense e dell’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privatizzati, Maurizio De Tilla. “È un progetto autoritario – ha tuonato – che non dà spazio alle peculiarità di ogni professione. E che, soprattutto, mortifica le Regioni che, insieme all’Europa, rappresentano l‘asse portante per arrivare a una vera riforma delle professioni. È vero – ha ammesso De Tilla – che le regioni in passato hanno dimenticato di intervenire nel settore professionale. Ma è anche vero che le quindici volte che lo hanno fatto la Corte Costituzionale ha cassato le loro leggi. Di qui la necessità che nella riforma nazionale sia chiaramente riconosciuto il loro ruolo visto il potere organizzativo e di sviluppo delle Regioni”. Nel corso del convegno è stato anche presentata una ricerca della società di formazione Elea dalla quale risulta che il sistema delle professioni presenta tre caratteristiche fondamentali non certo edificanti. Nella relazione finale si legge che ci sono “contorni poco definiti, invisibilità alle rilevazioni statistiche istituzionali, sostanziale vuoto legislativo. Appare quindi logico – concludono i legislatori – che il sistema nel suo complesso venga percepito con difficoltà, cosa che puntualmente si verifica”.
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