aa

attualità

La ricetta Mastella sulla giustizia non piace agli avvocati

stampa

di Michelina Grillo (Presidente Oua)

Le linee guida per “una giustizia più rapida” presentate dal Ministro Mastella al vertice governativo di Caserta destano più di qualche perplessità. Il piano d’azione che sia pure in modo del tutto generico le stesse lasciano intravedere è ancora una volta un insieme di interventi disorganici e scoordinati tra di loro, che paiono muoversi più che su di un piano di realizzazione a tappe di un percorso complessivo nascente da una ben precisa visione e analisi dei problemi e del quadro d’insieme nel quale si collocano, ancora una volta nella direzione di dare risposte rapide e di immagine, quali che siano, alle principali emergenze e a un sempre più diffuso malessere di cittadini e operatori a fronte di un servizio che definire inefficiente a volte è dir poco. Nella generica e condivisa affermazione della necessità di pervenire ad una accelerazione dei processi, certo non può sfuggire come vi siano più e più diverse strategie di intervento, non tutte egualmente condivise e condivisibili, e non tutte atte a produrre realmente effetti efficaci e duraturi nel tempo. Ecco quindi che le grandi riforme – quelle di cui può ancora avvertirsi il bisogno pur dopo il parossismo riformistico del finire della scorsa legislatura – segnano il passo, confinate sui tavoli di Commissioni autorevoli, che producono lavori spesso pregevoli, per quanto altrettanto spesso disattesi dalla politica committente, che non attribuisce miglior sorte neppure agli operatori e tecnici del settore, mortificando la loro esperienza e disponibilità ad un lavoro serio e comune. Ecco che, ancora una volta, si ipotizzano interventi emergenziali, intervenendo anche su riforme appena approvate, senza che ci si sia dati cura di analizzare in alcun modo l’impatto effettivo delle riforme che si vorrebbero modificare, né tantomeno l’impatto prevedibile di quelle che si vorrebbero introdurre. E nel frattempo il Consiglio dei Ministri D’Europa continua a mantenere l’Italia tra i sorvegliati speciali, ed è fissata al prossimo febbraio la sessione di lavoro nella quale il Guardasigilli dovrà convincere sulla bontà reale delle soluzioni che prospetta. L’Oua sta approntando un dettagliato documento di commento delle linee guida tracciate dal Ministro, che renderemo noto a breve e che ci riserviamo di inviare anche alle autorità europee, per evidenziare come sia necessario, prima di porre mano ad ulteriori interventi parziali e disorganici, fare il punto della situazione e vagliare scelte che siano coerenti con il sistema giudiziario che è tracciato dalla Costituzione e che rispettino i principi dello Stato di diritto, e quindi la necessità di un efficiente apparato giudiziario pubblico che consenta a tutti i cittadini, e in particolare ai meno abbienti, di far valere i propri diritti dinanzi ad un Giudice terzo ed imparziale. L’avvocatura italiana è preoccupata, infine, dall’annuncio di ulteriori riforme “a costo zero”, ed ancor peggio dalle annunciate riforme che non saranno soltanto a “costo zero”, ma che comporteranno anche “un costo politico”: teme che, per l’ennesima volta, si tratti di provvedimenti che, a tacer d’altro, andranno a scapito della giustizia di prossimità, come l’annunciato intervento in tema di Tribunali della Famiglia, oppure saranno interventi manifesto, come la riduzione del periodo delle c.d. ferie giudiziarie, del tutto inutile a sortire positivi effetti, in una situazione in cui i periodi di durata delle ferie dei Magistrati rimangano invariati e, soprattutto, non si provveda a rendere perentori non solo i termini assegnati alle parti – e quindi ai loro difensori – ma anche al Giudice. La ripresa di efficienza del sistema Giustizia, essenziale anche per gli indubbi risvolti economici, non può prescindere dagli adeguati stanziamenti di risorse: il Guardasigilli, che in questa Finanziaria ha vestito i panni di Cenerentola, dovrebbe invece pretendere maggiore ascolto e maggiore dignità, nell’interesse di quei consumatori che demagogicamente si proclama di voler tutelare.
ultim'ora

Hacked By attacker >>>


Roma – 26 marzo. Ore 9,30 Sala Conferenze Camera dei Deputati. Dibattito pubblico “La Riforma delle Professioni che vogliamo”. Organizzato da Assoprofessioni. >>>


Cronistoria dell’attacco alle professioni: da Amato a Bonino via Bersani. >>>