Ingegneri e Periti Industriali: il provvedimento per il riordino delle disposizioni in materia di installazione degli impianti non va bene
Il presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Berardino Cantalini e il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Sergio Polese, hanno inviato al Ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, e al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Marco Percoraro Scanio, un documento sottoscritto congiuntamente, nel quale sintetizzano forti dubbi e perplessità sullo schema di decreto concernente il “riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti…” (art. 11, quaterdecies, comma 13, lett. a) e b) L. n. 248/2005). “In pratica, la bozza di decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – esordisce il presidente dei Periti Industriali - non rispetta la delega parlamentare e prevarica le norme sulla progettazione. Infatti, la delega contenuta nella legge di conversione n. 248/05 prevedeva che un decreto interministeriale riordinasse le disposizioni in materia impiantistica, senza modificare le norme primarie e quelle regolamentari in tema di competenze tecnico-professionali, tipologie di impianti e dei limiti, da cui deriva l’obbligo di redazione del progetto, che sono stabiliti dalla L. n. 46/90 e dal DPR 447/91”. “Consentire ad un decreto ministeriale di superare, modificandole o abrogandole, le norme primarie vigenti vuol dire stravolgere il sistema di garanzie costituzionali a tutela della sicurezza e della incolumità pubblica in danno dell’intera collettività. Visto che si tratta della sicurezza degli impianti e che il bene tutelato è la pubblica incolumità – conclude il presidente Cantalini – i liberi professionisti Ingegneri e Periti Industriali, che hanno ex lege la competenza alla progettazione, alle verifiche periodiche ed ai controlli degli impianti, non possono accettare che la sicurezza del cittadino sia messa continuamente in discussione”.