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Riforma delle professioni: approvato ddl Mastella.

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di Luigi Berliri

Passa con l'approvazione "collegiale del Consiglio dei ministri" il disegno di legge riguardante la delega in materia di professioni intellettuali". L'annuncio è stato dato al termine della riunione di governo dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella. "Abbiamo raggiunto un punto di equilibrio tra le reazioni che, da una parte - per la verità soprattutto da parte degli ordini – si mostravano preoccupate e timorose per la riforma e, dall'altra, rispetto alcune posizioni ideologiche contro le liberalizzazioni". Mastella ha comunque definito "innovativo" e importante per l'innalzamento del tasso di competitività il disegno di legge. Nel testo approvato dal Cdm, ha spiegato Mastella, è previsto il riconoscimento pubblico delle associazioni professionali, a cui sono richiesti alcuni requisiti di serietà e organizzazione interna, e avranno "il compito di certificare la qualità professionale degli iscritti". Si prevede anche il riordino degli Ordini esistenti, e il loro eventuale accorpamento in "famiglie omogenee". La loro attività dovrà essere finalizzata allo "sviluppo della qualità degli iscritti, a garanzia degli utenti".  Si introducono anche modalità di controllo ed eventuali  sanzioni di Ordini territoriali e nazionali, che non svolgono le funzioni assegnate. Si rafforzano poi i controlli sulla deontologia professionale, e saranno affidati anche a soggetti non iscritti agli albi professionali, "perché assai spesso - ha spiegato il ministro della Giustizia - senza un elemento terzo, le sanzioni comminate hanno dato l'idea di una resa manzoniana".  Il ddl delega, ha continuato Mastella, apre anche alla pubblicità informativa e contiene facilitazioni per l'accesso dei giovani al mondo delle professioni, come "forme di tirocinio professionalizzanti" e risorse finanziarie adeguate garantite degli Ordini. Viene data anche maggiore rilevanza alle strutture territoriali di Ordini e associazioni, che dovranno creare relazioni più forti con le università.  "Sono 30 anni - ha sottolineato il ministro - che si discute in Italia di riforme delle professioni intellettuali, e noi siamo riusciti a fare una cosa molto interessante e incisiva. Ci auguriamo - ha concluso - che l'elemento concertativo valso finora, continui a valere fino alla legge delega. Vogliamo che la modernizzazione avvenga dialogando con le categorie professionali".  In particolare, il disegno di legge delega il Governo a procedere al riordino dell'accesso alle professioni intellettuali, alla riorganizzazione degli ordini, albi e collegi professionali, al riconoscimento delle associazioni professionali, alla disciplina delle società professionali e al raccordo di tali disposizioni con la normativa dell'istruzione secondaria superiore e universitaria. Si tratta di un intervento normativo a cui il Governo annette una particolare importanza, caratterizzato da un'impronta di liberalizzazione che si esplica su alcuni significativi capisaldi: libero accesso alle professioni, senza vincoli di numero (fuorché per le professioni caratterizzate dall'esercizio di funzioni pubbliche o dall'esistenza di uno specifico interesse generale, come quella notarile); eliminazione dei vincoli territoriali nell'esercizio dell'attività; libera concorrenza e possibilità di effettuare pubblicità dell'attività professionale quanto a costi, specializzazioni e servizi offerti, al fine di consentire all'utente una scelta informata; abolizione dell'obbligo di tariffe minime (al cui ammontare verrà comunque posto un limite massimo), con garanzia che il cliente ne debba essere preventivamente informato; tendenziale riduzione del numero degli ordini, albi e collegi professionali con la significativa novità costituita dalla previsione che gli stessi possano trasformarsi in associazioni professionali riconosciute di natura privatistica ma assoggettate al controllo pubblico (a tutela dell'importanza dei compiti demandati).  Tra le altre novità che la disciplina delegata dovrà necessariamente disciplinare, vi sono l'obbligo per il professionista di sottoscrivere un'assicurazione per i danni che potrebbe causare all'utente, la previsione di un limite massimo di dodici mesi per i tirocini professionali, la riforma dell'esame di Stato per l'accesso alle professioni regolamentate, il coordinamento delle nuove disposizioni con la normativa dell'istruzione superiore e universitaria e con quella comunitaria. Sul disegno di legge, che verrà presentato immediatamente al Parlamento, si esprimerà anche la Conferenza unificata.   Vai alla scheda    

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