LA RIFORMA DELLE PROFESSIONI NON SI DEVE ARENARE IN PARLAMENTO
di Luigi Berliri
Con questa richiesta, Giuseppe Lupoi, coordinatore nazionale del Colap, ha aperto gli
Stati generali delle associazioni professionali, invitando nel contempo il Governo
e la maggioranza a non fare marcia indietro su un testo che Lupoi ha definito “buono
ma già timido”. Lupoi, parlando ai
mille professionisti convenuti nella sala storica delle proteste dei liberi professionisti,
ha aggiunto “il Governo, dopo una breve fase di concertazione, varerà forse
domani il Ddl delega sulla riforma delle professioni. La scelta del Ddl di
legge è condivisibile, anche se lascia margini di discrezionalità al governo in
fase di emanazione dei decreti delegati, ma è evidente che una materia così
complessa e così frastagliata non può essere risolta con un unico provvedimento”.
Ma la preoccupazione di Lupoi è “che il provvedimento durante il percorso in
Parlamento possa incontrare numerosi ostacoli, a cominciare dalle pressioni
degli ordini professionali a cassare la riforma. Il nostro augurio - ha detto
Lupoi - è che il Parlamento riduca al minimo i tempi per nuove audizione e si
concentri sui singoli aspetti problematici del testo che sta per ricevere; non
venga tradito dalla maggioranza il programma con il quale ha vinto le elezioni;
non venga dimenticato che questo governo ha avuto il momento di maggior favore
nel Paese, quando ha avuto il coraggio di liberalizzare, anche per decreto. Per
il mondo delle associazioni professionali, ha spiegato Lupoi, “ci sono solo
divieti e ostacoli posti dagli Ordini. Oggi diciamo basta”. Sul ddl Mastella, il coordinatore nazionale
del Colap ha sottolineato che “è un testo buono, ma timido”. È buono perché “il riconoscimento che viene
dato alle libere associazioni professionali è pieno e consentirà a quelle
serie, ben strutturate, con statuti democratici, senza fini di lucro, con una
chiara identificazione delle attività professionali, con un codice etico adeguato
ed applicato, di ottenere l'iscrizione nel registro e di rilasciare l'attestato
di competenza di tipo europeo. Saremo i primi - ha assicurato – a vigilare
sulla serietà e la corretta certificabilità dei requisiti professionali”. Ma è
anche timido. E questo è il motivo per il quale, secondo Lupoi, non dovrà annacquarsi
ulteriormente. Tra gli aspetti sui quali il Colap promette battaglia c'è la
necessità che, in fase di individuazione delle norme in dettaglio, non siano
coinvolti solo il Cnel e gli Ordini, ma anche i sindacati e le associazioni. E
Lupoi torna a criticare, in particolare, il fatto che nel testo non sono
previste le società miste con professionisti iscritti agli Ordini: è illogico
che non si possa fare. Concorrenza
sleale non ne faremo - ha concluso Lupoi – chiederemo che sia indentificata
bene la differenza tra una e l'altra. E non mi vengano a dire che la differenza
tra buoni e cattivi è determinata dall'aver fatto un esame di Stato. Un giovane
che diventa medico con un esame di Stato, poi può andare in India e diventa un
santone e quando torna continuare ad esercitare. Dopo tre anni di inattività
per le libere associazioni sarebbe fuori!”.
E i mille del Capranica sono scattati in piedi in una ovazione da stadio
all’arrivo del ministro della Giustizia Clemente Mastella. “Grazie per i vostri applausi – ha esordito
il Guardasigilli - mi sono di conforto dopo i molti fischi presi
nei raduni degli ordini professionali. Vedo che sul mio disegno di legge siete
molto più avanzati degli esponenti
ordinistici – ha osservato Mastella - certo, se si costruisce un ponte protestano i proprietari dei traghetti, ma le
novità non sono mai negative. Vogliamo proseguire nella riforma delle
professioni – ha detto poi il Ministro -
non possiamo più tornare indietro, ce lo chiedono i lavoratori e le normative europee.
Mi auguro che domani il Consiglio dei ministri dia il via libera al decreto
legge sulle professioni - ha aggiunto Mastella
- si tratta di un testo equilibrato, concertato con le componenti sociali e
rispettoso delle differenti sensibilità”. L’intervento di Bruno Tabacci ha inaugurato la sessione pomeridiana della manifestazione. L’esponente dell’Udc ha rimarcato la necessità di nuove regole per rendere valido e concorrenziale il mondo del lavoro. “Apprezzo ed condivido la battaglia civile portata vanti in questi anni dal Colap – ha aggiunto – che ha cercato sempre il dialogo e la concertazione anche per smantellare garanzie consolidate”. È stato poi presentato uno studio sulle associazioni professionali realizzato dall’Istituto di ricerca “Gruppo e-Laborando”: un lavoro meticoloso e dettagliato che ha richiesto mesi di rilevazioni statistiche. Dall’indagine è emerso che in Italia i professionisti non regolamentati sono almeno 3 milioni e 700mila e producono un reddito lordo annuo stimabile intorno a circa 100 miliardi di euro. L’età media dei soggetti è di 41 anni ed oltre il 30 per cento ha conseguito una laurea o un diploma di laurea. La ricerca ha poi evidenziato che il reddito netto medio procapite è di 1200 euro mensili. “Siamo pienamente soddisfatti del buon esito degli Stati Generali – ha commentato Lupoi -. L’iniziativa è stata infatti caratterizzata da una massiccia presenza da parte dei nostri delegati che hanno risposto con entusiasmo da tutta Italia, senza dimenticare le numerose presenze da parte di autorevoli personalità del mondo politico e istituzionale. Un successo che ribadisce ancora una volta come il Colap sia oggi l’unico vero rappresentante del mondo associativo nel panorama nazionale”.